venerdì 15 marzo 2019

Una soluzione ad ogni problema: come risolvere le principali difformità edilizie

Una soluzione ad ogni problema: come risolvere le principali difformità edilizie
Se state pensando di acquistare casa, prima di firmare qualsiasi documento, controllate che tutto sia in regola, ma se fosse troppo tardi non disperate: molte difformità edilizie si possono risolvere in pochi e semplici passi, vediamo come.
Avviene più frequentemente di quel che si creda che, dopo la firma del compromesso per l’acquisto di un immobile, il nuovo proprietario di casa si renda conto di irregolarità edilizie. Questa situazione può anche provocare, e avviene altrettanto frequentemente, litigi e contrasti con il venditore. I problemi, infatti, sono da risolvere prima di procedere al rogito, pena la sua annullabilità. In realtà mettere in regola queste difformità è più fastidioso da pensare, che da fare. Nei casi più frequenti non è per nulla complesso ed è spesso facile risolvere il tutto prima dell’atto notarile, con soddisfazione di entrambe le parti.
Analizziamo dunque i casi più frequenti di difformità edilizie e come risolverle.
Manca il Certificato di Abitabilità.
La più problematica delle situazioni è sicuramente la mancanza del Certificato di Abitabilità che, com’è facile intuire è assolutamente necessario affinché l’atto di vendita risulti valido. Questo documento, infatti, attesta che la casa è salubre e igienicamente adeguata per abitarvi. In caso di mancanza di tale certificato occorre rivolgersi ad un professionista, che potrà stilare la certificazione rapidamente. Solo, però, in presenza delle ulteriori certificazioni degli impianti, del collaudo strutturale, delle planimetrie catastali, della fine lavori. Insomma, un intrigo di documenti e di certificazioni che potrebbe farvi perdere molto tempo se dovessero mancare, ma comunque non complesso da risolvere.
Manca la regolarizzazione di piccole opere interne.
Un caso di semplice risoluzione, ma che richiede molto tempo, è quello che riguarda le piccole opere interne ad una abitazione, come la demolizione di pareti o la realizzazione di un secondo bagno, che concorrono alla conformità urbanistica. Se la casa ha piccole difformità, conformi ai regolamenti attuali e a quelli in vigore all’epoca di realizzazione, è possibile ottenere facilmente la Conformità Edilizia in Sanatoria dal Comune. Il problema sorge per ottenere il rilascio di questa certificazione, per la quale sono necessari alcuni mesi, oltre che il pagamento di sanzioni pecuniarie di sorta.
Manca l’APE.
Il caso più diffuso in assoluto è sicuramente la mancanza dell’Attestato di Prestazione Energetica (appunto, l’APE) o che esso non sia aggiornato. Questo documento, obbligatorio per legge e per la validità dell’atto di vendita, può essere redatto da un professionista abilitato in pochi giorni. Questo a patto che la caldaia, se presente, sia in regola con l’ultima revisione prevista. L’attestato, il cui pagamento sarà a carico del venditore, contiene fondamentali indicazioni sui consumi energetici dell’abitazione. Dunque, necessario per un eventuale efficientamento futuro. L’APE, inoltre, deve per legge essere visibile anche sugli annunci immobiliari.
Manca l’aggiornamento delle planimetrie catastali.
Questa situazione può capitare se il venditore, quando ancora abitava l’immobile, ha effettuato dei lavori in casa che comportano modifiche alla rendita dell’abitazione. Ad esempio, la mancanza o la presenza di muri interni che diminuiscono il numero dei vani o ne generano di nuovi. E se, in seguito a questi lavori, le planimetrie catastali non vengono aggiornate all’ultima pratica edilizia in Comune. In questo caso basta rivolgersi ad un tecnico della variazione catastale, che potrà effettuare l’aggiornamento in tempi brevi, a condizione che l’abitazione abbia già le regolarità in Comune.
Manca la conclusione del Condono.
Un’altra situazione molto frequente di difformità è scoprire che l’unità immobiliare soggetto di compravendita risulta abusiva. Questo può accadere senza che si sia necessariamente infranta la legge sulle edificazioni. Può infatti essere accaduto che, al tempo della pratica di Condono Edilizio ai sensi della legge 47/1985, siano state pagate le ablazioni, ma il Comune non abbia ancora rilasciato la Concessione Edilizia in Sanatoria per mancanza di integrazioni. Ancora una volta sarà necessario quindi rivolgersi ad un tecnico abilitato, che potrà aiutarvi a chiudere il condono. Mettendovi, inoltre, al corrente dei tempi necessari e della spesa per gli oneri di urbanizzazione che risultano ancora da pagare.
Per evitare problemi.
Per far sì che una compravendita avvenga senza alcun intoppo ecco due semplici consigli, uno per chi vende e uno per chi compra:
- Chi vende un immobile, nella maggior parte dei casi, è convinto che tutto in esso sia in regola. Per esserne sicuri, però, è sempre buona norma affidarsi alle sapienti mani di un tecnico per la verifica della conformità urbanistica. Anche perché, vendendo tramite agenzia, in caso di qualche difformità si rischia di perdere il doppio della caparra;
- Chi intende acquistare casa, dal canto suo, può salvaguardare il proprio investimento richiedendo sempre, in anticipo rispetto alla firma del compromesso, l’esibizione di tutta la documentazione di conformità. Questo proprio per evitare tutte le situazioni appena citate e molte altre che rischiano di far slittare il tuo ingresso nella nuova casa.

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