Riforma del catasto al via, nuovo censimento per 62milioni di immobili
Il governo ha spinto l'acceleratore sulla riforma del catasto. Il
consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sulle
commissioni censuarie (nate in Italia nel 1886), primo passo della
riforma del catasto per censire gli oltre 62 milioni di immobili
presenti nel nostro Paese. Per completare il tutto servirà del tempo (si
ipotizzano tra i 3 e i 5 anni), ma il cammino è iniziato. Le commissioni dovranno validare i criteri sui quali si baseranno le
nuove valutazioni di calcolo delle rendite - con le quali viene
determinata la base imponibile dei tributi - che verranno fatte sui
metri quadri e non più sul numero dei vani. L'obiettivo della riforma è
superare un'impostazione che appartiene ormai al passato.
Oggi, infatti, le rendite catastali sono il risultato di
classificazioni e caratteristiche non più attuali. Un esempio classico è
rappresentato dalle abitazioni delle zone centrali delle città in
origine classificate come popolari, magari perché prive di bagno
interno, e poi con il tempo diventate case di lusso. Adesso le cose sono
destinate a cambiare e di conseguenza cambierà il prelievo, che
presumibilmente per questo tipo di immobili aumenterà, per diminuire
invece per le abitazioni di nuova costruzione delle zone
semiperiferiche. Ma andiamo a vedere cosa stabilisce il decreto
legislativo sulle commissioni censuarie approvato dal consiglio dei
ministri.
Le commissioni censuarie: composizione - Il
testo fissa le regole di composizione e funzionamento delle commissioni
censuarie, che negli ultimi anni avevano perso di significato e che
adesso torneranno a funzionare. A livello locale, sarà il presidente del
tribunale locale ad occuparsi delle nomine dei presidenti delle
commissioni e dei membri, questi ultimi in particolare (effettivi e
supplenti) verranno scelti tra i nomi proposti da associazioni di
categoria e ordini professionali (e designati dal prefetto) dall'agenzia
delle entrate e dall'anci. Ogni commissione locale (costituita da 6
componenti effettivi e 6 supplenti) sarà organizzata in tre sezioni: una
si occuperà della revisione degli estimi, una seconda avrà competenza
sui fabbricati, una terza sui terreni. la commissione centrale sarà
costituita da 25 componenti effettivi, di cui 4 di diritto, e 21
supplenti, più il presidente, che sarà nominato con dpr su proposta del
ministro dell'economia e previa delibera del consiglio dei ministri. La
durata in carica di presidenti e componenti delle commissioni censuarie
è di 5 anni, non rinnovabili; il loro operato deve essere ispirato ai
principi di terzietà, imparzialità e neutralità. Non possono essere
componenti delle commissioni i parlamentari, i membri del governo e
delle giunte regionali e comunali, soggetti che ricoprono incarichi
direttivi o esecutivi nei movimenti politici, i prefetti. Tra i motivi
di incompatibilità ci sono anche l'appartenenza alla guardia di finanza,
ai corpi di polizia, alle forze armate, la rappresentanza di
contribuenti nei rapporti con l'amministrazione finanziaria o con i
comuni nell'ambito di controversie tributarie.
Le commissioni censuarie: funzioni
- Con le commissioni censuarie sarà possibile riprendere le attività di
gestione delle revisioni dei quadri tariffari estimali e, soprattutto,
di validazione degli algoritmi che definiranno questi valori e le
rendite. Le commissioni censuarie, infatti, dovranno definire i nuovi
valori da utilizzare per gli estimi catastali, stabilendo il valore
medio ordinario di tutti gli immobili attraverso l'elaborazione di un
coefficiente che terrà conto della qualità del manufatto, della sua
collocazione, dell'anno di costruzione, dello stato conservativo degli
immobili e dei valori immobiliari della zona di cui fa parte. In futuro,
il nuovo valore degli immobili - ed è questo il cuore della riforma -
sarà calcolato
non più sul numero dei vani, ma sui metri quadri.
Nel dettaglio, le commissioni locali (106) dovranno approvare i quadri
tariffari delle unità immobiliari urbane e quelli delle qualità e classi
dei terreni, collaborando alle revisioni del catasto urbano e validando
gli algoritmi necessari all'attribuzione delle nuove rendite catastali.
La commissione censuaria centrale, con sede a Roma, sarà invece giudice
sui ricorsi presentati dalle entrate, dai comuni e da associazioni di
categoria contro le decisioni delle commissioni locali sui quadri delle
categorie e delle classi catastali.
Il valore patrimoniale
- La rendita catastale verrà definita a partire dai redditi da
locazione medi (fonte omi), tenendo conto della localizzazione e delle
caratteristiche edilizie dei beni per destinazione catastale e ambito
territoriale. Il valore così ottenuto verrà moltiplicato per la
superficie dell'immobile e a questa cifra verranno poi applicate
riduzioni legate alle spese sostenute per la manutenzione straordinaria,
l'assicurazione e i costi di amministrazione.
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