giovedì 22 settembre 2016

Domanda e tempi di vendita: facciamo il punto

Domanda e tempi di vendita: facciamo il punto
La casa di proprietà resta il sogno degli italiani, ma, a differenza di quanto succedeva un tempo, oggi si ha la consapevolezza che si tratta di un bene che nel tempo potrebbe anche perdere valore. Parliamo di un mercato profondamente cambiato dalla crisi e che, proprio nella consapevolezza, trova uno dei suoi elementi più caratterizzanti, a partire dall'individuazione di valori immobiliari più equi e più giusti rispetto al passato. Le cifre e i trend, parlano di una ripresa ormai assodata, come confermano anche i dati, freschi di giornata, diffusi dall'Agenzia delle Entrate, che, per il secondo semestre 2016, quantificano in un +21,8% l'incremento delle compravendite e nel +22,9% la crescita del mercato delle abitazioni rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per quanto riguarda le compravendite, i primi sei mesi del 2016 evidenziano, prezzi ancora al ribasso, ma si riduce l’offerta di immobili di qualità con un conseguente aumento dei valori degli stessi. A livello di tipologie, le richieste, sia nelle grandi città sia nei capoluoghi di provincia, si concentrano soprattutto sui trilocali perché la diminuzione dei prezzi porta gli acquirenti a preferire abitazioni più spaziose. Diminuiscono invece i tempi di vendita che dagli otto mesi si riducono oggi a cinque/sei. Sul fronte delle erogazioni dei mutui, l'incremento registrato tra gennaio e marzo di quest’anno è stato del 55%, comprensivo della componente surroga, che rappresenta circa il 25/30% dei volumi. Tra i tassi, crescono il variabile con Cap e soprattutto il fisso ormai prossimo ai valori del variabile, preferito dalle famiglie che non vogliono rischiare. Valori che si prevede rimarranno stabili, salvo stravolgimenti inaspettati, fin tutto il 2019 per poi ricominciare a salire dal 2020 in poi. Sempre sul fronte dei mutui, l'importo medio richiesto si attesta a livello nazionale sui 110mila 500 euro, mentre la durata è pari a 24 anni. Per quanto riguarda il mercato delle locazioni, nella grandi città si registra un lieve aumento dei canoni (+0,7/0,8%) mentre tra le tipologie di contratto si segnala un aumento dei contratti a canone concordato.
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giovedì 15 settembre 2016

Modello 770 del condominio: entro oggi!

Modello 770 del condominio: entro oggi!
Entro oggi, 15 settembre, il condominio – nella persona dell’amministratore o, altrimenti, di persona designata dall’assemblea condominiale – è tenuto a presentare, in qualità di sostituto di imposta, il modello 770 “semplificato”. Lo segnala Confedilizia, precisando che l’adempimento riguarda tutti i condominii che nel 2015 abbiano corrisposto somme sulle quali abbiano effettuato ritenute d’acconto e serve a comunicare all’Agenzia delle entrate i dati fiscali relativi a tali ritenute nonché gli altri dati previdenziali e assicurativi richiesti.
Nel modello 770 del condominio – che deve essere trasmesso obbligatoriamente per via telematica, direttamente o tramite un intermediario abilitato – gli amministratori devono indicare i soggetti nei confronti dei quali, durante il 2015, hanno effettuato le ritenute nonché il relativo ammontare, con riferimento:
• ai dipendenti condominiali: portieri, addetti alle pulizie ecc. (con ritenuta secondo le diverse aliquote Irpef);
• ai lavoratori autonomi che abbiano effettuato prestazioni anche occasionali a favore del condominio: ingegneri, geometri, architetti ecc. (con ritenuta del 20%);
• alle imprese che abbiano svolto prestazioni relative a contratti di appalto di opere o servizi per interventi di manutenzione o ristrutturazione dell’immobile o degli impianti e per attività di pulizia, manutenzione caldaie, ascensori, giardini e altre parti comuni dell’edificio ecc. (con ritenuta del 4%);
• allo stesso amministratore del condominio per il compenso annuale dello stesso (con ritenuta del 20%).
Le ritenute del 4% o del 20% non si applicano sulle somme corrisposte alle imprese e ai professionisti che i condominii pagano mediante bonifici bancari o postali per avvalersi delle agevolazioni fiscali previste per interventi di ristrutturazione edilizia o di riqualificazione energetica. In questi casi, infatti, per evitare che imprese e professionisti subiscano un doppio prelievo, si applica la sola ritenuta (effettuata da banche o Poste italiane Spa) prevista dal d.l. n. 78/2010 (pari, dall’1.1.2015, all’8%) e i dati dei soggetti interessati non andranno indicati dal condominio nel modello 770. Per legge il termine di presentazione del modello anzidetto è il 31 luglio, ma lo stesso è stato rinviato al 15 settembre con D.P.C.M. del 26 luglio 2016.
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lunedì 12 settembre 2016

Interventi per misure antisismiche: come fruire della detrazione fiscale

Interventi per misure antisismiche: come fruire della detrazione fiscale
In caso di interventi per misure antisismiche, fino al 31 dicembre 2016 è possibile fruire della detrazione del 65% a condizione che l’immobile si trovi in zona sismica ad alta pericolosità (zone 1 e 2) e sia adibito ad abitazione principale o ad attività produttive. La detrazione è pari al 65% delle spese effettuate fino al 31 dicembre 2016 e l’ammontare massimo delle spese ammesse in detrazione non può superare l’importo di 96.000 euro.
Per interventi per misure antisismiche sulla seconda casa, fino al 31 dicembre 2016 è concessa una detrazione del 50% delle spese sostenute, in particolare per l’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica. Opere, si precisa, che devono essere realizzate sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente e/o comprenderne di interi. Nei centri storici, tali opere devono essere eseguite sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari. L’agevolazione è prevista anche per le spese sostenute per la redazione della documentazione obbligatoria che comprovi la sicurezza statica del patrimonio edilizio e per la realizzazione degli interventi necessari al rilascio di tale documentazione.
L’Agenzia delle Entrate, nella guida alle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, spiega che, fino al 31 dicembre 2016, è prevista una maggiore detrazione sulle spese sostenute per interventi per misure antisismiche, le cui procedure di autorizzazione sono state attivate dal 4 agosto 2013 (data di entrata in vigore della legge n. 90/2013), su edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità.
La detrazione va calcolata su un importo complessivo massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, da ripartire in dieci quote annuali di pari importo, e può essere fruita da soggetti passivi Irpef e Ires, a condizione che:
• le spese siano rimaste a loro carico;
• possiedano o detengano l’immobile in base a un titolo idoneo (diritto di proprietà o altro diritto reale, contratto di locazione, o altro diritto personale di godimento).
Inoltre, l’agevolazione può essere richiesta se:
• l’intervento è effettuato su costruzioni adibite ad abitazione principale o ad attività produttive;
• l’immobile si trova in zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2), i cui criteri di identificazione sono stati fissati con l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003.
Le costruzioni adibite ad attività produttive sono le unita immobiliari in cui si svolgono attività agricole, professionali, produttive di beni e servizi, commerciali o non.

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venerdì 9 settembre 2016

Ecobonus del 65% ai condomini, in cosa consiste il piano Delrio-Morando

Ecobonus del 65% ai condomini, in cosa consiste il piano Delrio-Morando
Il governo sembra aver accolto la proposta dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie: estendere ai grandi condomini l’ecobonus del 65% già in vigore per le riqualificazioni energetiche. Un intervento da inserire nella prossima legge di Stabilità e il cui costo verrebbe anticipato da un fondo da 4-5 miliardi costituito da Cassa depositi e prestiti insieme a “soggetti privati come banche e operatori di settore”. L’Enea ha pensato a un meccanismo che prevederebbe l’intervento di Cdp per finanziare i lavori, in questo modo sarebbe possibile superare il problema dell’incapienza fiscale e della difficoltà di cedere il credito alle imprese che hanno eseguito i lavori in condominio. La proposta sembra essere stata favorevolmente accolta dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e dal viceministro dell’Economia, Enrico Morando, prevedendo l’introduzione di una figura intermedia, Esco o multiutility, che si faccia garante degli interventi. Il governo ha deciso di snellire le procedure e creare un fondo che anticipi la spesa delle aziende. Tale fondo fornirà i soldi a una Esco, società di specializzazione in lavori di riqualificazioni, o a una multiutility. Il 65% tornerà alla Esco negli anni in detrazioni (di fatto una cessioni di credito). Il 10% del costo sarà anticipato dai condomini che pagheranno il resto in bolletta come per il canone Rai, con un piccolo interesse. Secondo Delrio, il mercato potenziale vale tra i 10 e i 12 miliardi. Il nuovo meccanismo si applicherebbe agli interi edifici condominiali, in ottica di un efficientamento profondo con il beneficio esteso a tutte le unità del condominio. Il costo degli interventi verrebbe finanziato per il 90% da un fondo ad hoc, mentre il rimanente 10% resterebbe a carico dei proprietari. Il fondo recupererebbe in 10 anni il 65% dell’investimento attraverso il bonus Irpef e in parte sarebbe rimborsato con una quota minore a carico degli inquilini del palazzo, pagabile a rate su un orizzonte decennale. Il piano del governo è stato accolto favorevolmente da Legambiente. In una nota, Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente, ha affermato: “La proposta del Ministro Delrio, di puntare sulla riqualificazione energetica degli edifici condominiali va nella giusta direzione per rilanciare l’economia: rilanciando il settore edilizio, in crisi da tempo, puntando proprio sulla riqualificazione energetica diffusa delle città italiane”. Legambiente ha poi sottolineato che sono circa venti milioni gli italiani che vivono in edifici condominiali dove pagano bollette che possono arrivare fino a 2mila euro per il riscaldamento. Edifici colabrodo da un punto di vista energetico che, per ottenere un’adeguata climatizzazione, contribuiscono enormemente all’inquinamento delle città. Secondo Legambiente, l’intervento nella Legge di stabilità dovrebbe perseguire tre obiettivi fondamentali, in grado di far superare le barriere oggi esistenti per questi interventi.
- Dare certezza all’ecobonus per le riqualificazione energetica attraverso una proroga di almeno tre anni, indispensabile per permettere gli interventi anche dove occorre ottenere il consenso dei diversi condomini.
- Revisione delle detrazioni fiscali previste dagli ecobonus, per premiare la riduzione dei consumi energetici da parte delle famiglie. Bisogna superare l’attuale divisione degli incentivi - al 50% la detrazione per interventi senza obblighi energetici e al 65% gli altri - per passare a un sistema trasparente e premiale legato al salto di classe energetica delle abitazioni, in modo da garantire davvero alle famiglie una riduzione dei consumi per il riscaldamento e delle bollette.
- Semplificazione degli interventi di retrofit energetico degli edifici, per superare il paradosso per cui nel nostro Paese gli interventi per realizzare cappotti termici e schermature solari con obiettivi di riduzione energetica e miglioramento della qualità degli edifici sono difficilissimi da realizzare, quando invece, proprio in quegli edifici costruiti a partire dagli anni Cinquanta ciò sarebbe una vera necessità, oltre che una grande opportunità per riqualificare complessivamente il patrimonio abitativo delle città.
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