Mutui: come funzionano lo spread e i tassi applicati dalle banche?
Nel mercato dei mutui, quando si valuta la scelta tra i diversi tipi di tassi bisogna tenere conto del fattore incertezza. Dallo spread alla fine del programma di Quantitative easing della Banca centrale europea, gli elementi che influiscono sui tassi di interesse applicati ai mutui che stipuliamo per le nostre case sono molti e complessi.
Per comprendere al meglio la questione occorre distinguere tra due diversi tipi di mutui: quelli a tasso fisso, il cui parametro di indicizzazione di riferimento è l'Eurirs, e quelli a tasso variabile, per i quali occorre prendere in considerazione l'Euribor. Lo spread è il margine lordo che le banche chiedono su finanziamenti ipotecari a tasso fisso: gli istituti di credito guadagnano sui mutui proprio grazie a questo costo aggiuntivo che viene applicato al tasso base. Oggi lo spread applicato dalla maggior parte delle banche è pari allo 0,25%.
Secondo gli analisti, i fattori che motivano uno spread così basso sono molteplici: in primo luogo l'abbondante liquidità favorita dalle politiche della Bce negli ultimi anni; da non sottovalutare anche l'aumento della concorrenza nel settore: si è passati infatti da un sistema in cui lo spread era uguale per tutti gli istituti di credito alla situazione attuale di pricing differenziato. La conseguenza è stata l'abbassamento dei livelli di rischio delle operazioni di prestito per le banche. La domanda che molti addetti ai lavori si fanno a questo punto è: per quanto tempo ancora le banche potranno mantenere livelli di redditività così bassi?
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venerdì 29 marzo 2019
Mutui: come funzionano lo spread e i tassi applicati dalle banche?
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Castelbellino Stazione, Villetta a schiera di 120 mq. con ampio giardino
CASTELBELLINO STAZIONE
In zona residenziale, Villetta a schiera di 120 mq. realizzata a fine anni '90 e disposta su due livelli.
Al piano terra ampio soggiorno con caminetto, cucina abitabile con balcone e bagno; al piano superiore due camere matrimoniali, cameretta con balcone e bagno.
L'immobile dispone di una mansarda di 60 mq. finita come l'appartamento con bagno e taverna di 30 mq. con caminetto.
Completano la proprietà: Giardino piantumato di 80 mq., garage, posto auto esterno coperto e cantina.
ACA 4343 - euro 228.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860
www.immobiliarebellitalia.com
In zona residenziale, Villetta a schiera di 120 mq. realizzata a fine anni '90 e disposta su due livelli.
Al piano terra ampio soggiorno con caminetto, cucina abitabile con balcone e bagno; al piano superiore due camere matrimoniali, cameretta con balcone e bagno.
L'immobile dispone di una mansarda di 60 mq. finita come l'appartamento con bagno e taverna di 30 mq. con caminetto.
Completano la proprietà: Giardino piantumato di 80 mq., garage, posto auto esterno coperto e cantina.
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mercoledì 27 marzo 2019
Come chiedere un mutuo: le cose da sapere
Come chiedere un mutuo: le cose da sapere
Possedere una casa di proprietà resta tra i sogni di ogni italiano. Ma come fare e a cosa prestare attenzione quando si vuole acquistare con un mutuo? Vediamolo insieme.
La spesa per una casa è sempre sostanziosa. Se non si possiede una liquidità tale da potersela permettere, si può richiedere un mutuo. Un'operazione che richiede qualche accorgimento.
Confrontare mutui on line
Confrontare le offerte e studiare le condizioni e costi dei finanziamenti. Possono aiutare i comparatori on line.
Mutuo a tasso fisso o variabile
Scegliere se si desidera stipulare un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile. Il tasso fisso è generalmente un po' più alto, ma consente di conoscere in anticipo l'importo che si dovrà pagare senza che possano esserci sorprese. Il tasso variabile, normalmente più conveniente, subisce però le variazioni dei tassi e non è del tutto prevedibile. Oggi i tassi rimangono decisamente vantaggiosi, in particolare per i mutui variabili grazie all'Euribor in terreno negativo.
Il Taeg del mutuo
Oltre al tasso, controllare il Taeg, ovvero il tasso annuo effettivo globale. Si tratta dell'indice sintetico di costo che indica l'esatto costo del finanziamento. Il parametro è espresso in termini percentuali del costo complessivo del finanziamento, calcolato su base annua in relazione alla durata del finanziamento ed alla periodicità delle rate. Comprende gli oneri accessori quali le spese di istruttoria, le spese di apertura pratica, le spese di incasso delle rate e le spese assicurative obbligatorie.
La durata di un mutuo
Scegliere la durata del mutuo. Si può andare da 5 a 30 anni e deve essere scelta in maniera proporzionale all'ammontare del finanziamento richiesto, ma anche della propria disponibilità a sostenere la rata rispetto al reddito mensile. Durate maggiori comportano rischi più alti per la banca e quindi tassi più elevati.
Il loan to value
Valutare il loan-to-value, ovvero il rapporto tra l'importo del finanziamento richiesto e il valore dell'immobile. Minore è l'entità, migliori saranno le condizioni del mutuo, dato che la banca dovrà accollarsi un rischio inferiore.
Contratto di mutuo: caratteristiche
Verificare il contratto, in particolare: il prospetto informativo che descrive le condizioni economiche dell'operazione, le clausole contrattuali che la regolano, il Taeg e le spese accessorie. Il cliente ha sempre il diritto di ottenere una copia completa del contratto per poter valutarne il contenuto, prima della stipula.
Polizze legate al mutuo
Polizze assicurative: il cliente ha diritto di rifiutare l'obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa erogata dalla banca, o di apertura di un conto corrente, talvolta imposte come condizioni per l'erogazione del mutuo.
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Possedere una casa di proprietà resta tra i sogni di ogni italiano. Ma come fare e a cosa prestare attenzione quando si vuole acquistare con un mutuo? Vediamolo insieme.
La spesa per una casa è sempre sostanziosa. Se non si possiede una liquidità tale da potersela permettere, si può richiedere un mutuo. Un'operazione che richiede qualche accorgimento.
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Mutuo a tasso fisso o variabile
Scegliere se si desidera stipulare un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile. Il tasso fisso è generalmente un po' più alto, ma consente di conoscere in anticipo l'importo che si dovrà pagare senza che possano esserci sorprese. Il tasso variabile, normalmente più conveniente, subisce però le variazioni dei tassi e non è del tutto prevedibile. Oggi i tassi rimangono decisamente vantaggiosi, in particolare per i mutui variabili grazie all'Euribor in terreno negativo.
Il Taeg del mutuo
Oltre al tasso, controllare il Taeg, ovvero il tasso annuo effettivo globale. Si tratta dell'indice sintetico di costo che indica l'esatto costo del finanziamento. Il parametro è espresso in termini percentuali del costo complessivo del finanziamento, calcolato su base annua in relazione alla durata del finanziamento ed alla periodicità delle rate. Comprende gli oneri accessori quali le spese di istruttoria, le spese di apertura pratica, le spese di incasso delle rate e le spese assicurative obbligatorie.
La durata di un mutuo
Scegliere la durata del mutuo. Si può andare da 5 a 30 anni e deve essere scelta in maniera proporzionale all'ammontare del finanziamento richiesto, ma anche della propria disponibilità a sostenere la rata rispetto al reddito mensile. Durate maggiori comportano rischi più alti per la banca e quindi tassi più elevati.
Il loan to value
Valutare il loan-to-value, ovvero il rapporto tra l'importo del finanziamento richiesto e il valore dell'immobile. Minore è l'entità, migliori saranno le condizioni del mutuo, dato che la banca dovrà accollarsi un rischio inferiore.
Contratto di mutuo: caratteristiche
Verificare il contratto, in particolare: il prospetto informativo che descrive le condizioni economiche dell'operazione, le clausole contrattuali che la regolano, il Taeg e le spese accessorie. Il cliente ha sempre il diritto di ottenere una copia completa del contratto per poter valutarne il contenuto, prima della stipula.
Polizze legate al mutuo
Polizze assicurative: il cliente ha diritto di rifiutare l'obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa erogata dalla banca, o di apertura di un conto corrente, talvolta imposte come condizioni per l'erogazione del mutuo.
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martedì 26 marzo 2019
A pochi metri da una delle spiagge più spettacolari d’Italia proponiamo Nuovo Trilocale di 55 mq. al primo piano.
LA MADDALENA
A pochi metri da una delle spiagge più spettacolari d’Italia proponiamo Nuovo Trilocale di 55 mq.
L’appartamento è posto al primo piano di un complesso di nuova costruzione.
La soluzione abitativa è composta da: Soggiorno con angolo cottura, camera di 12 mq, studio e bagno.
Completano la proprietà: Suggestivo terrazzo e balcone panoramico, da cui è possibile ammirare suggestivi scenari sul mare.
Il residence è il primo edificio in Classe Energetica A nell’isola. Ogni blocco residenziale dispone sul tetto di moduli fotovoltaici di altissima qualità per la produzione di energia elettrica.
La vicinanza all’area portuale rende possibile l’attracco di piccole imbarcazioni che agevolano, così, gli spostamenti per le escursioni e nelle isole dell’arcipelago.
Il residenze si trova a soli 15 minuti di traghetto da Palau.
Si ha la possibilità di acquistare posti auto a € 10.000.
Residence Moneta - euro 80.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860
www.immobiliarebellitalia.com
A pochi metri da una delle spiagge più spettacolari d’Italia proponiamo Nuovo Trilocale di 55 mq.
L’appartamento è posto al primo piano di un complesso di nuova costruzione.
La soluzione abitativa è composta da: Soggiorno con angolo cottura, camera di 12 mq, studio e bagno.
Completano la proprietà: Suggestivo terrazzo e balcone panoramico, da cui è possibile ammirare suggestivi scenari sul mare.
Il residence è il primo edificio in Classe Energetica A nell’isola. Ogni blocco residenziale dispone sul tetto di moduli fotovoltaici di altissima qualità per la produzione di energia elettrica.
La vicinanza all’area portuale rende possibile l’attracco di piccole imbarcazioni che agevolano, così, gli spostamenti per le escursioni e nelle isole dell’arcipelago.
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Si ha la possibilità di acquistare posti auto a € 10.000.
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Risparmio energetico: come avere una casa più efficiente?
Risparmio energetico: come avere una casa più efficiente?
Quello dell'efficienza è un concetto spesso utilizzato quando si parla di abitazioni: il riferimento è soprattutto all'efficientamento energetico, processo attraverso il quale si cerca di ottimizzare la conservazione dell'energia tra le pareti della casa. In altre parole, isolare nel miglior modo possibile l'ambiente rispetto all'esterno, in modo da evitare sprechi e soprattutto inutili costi di bolletta.
Oltre a rendere il nostro appartamento più confortevole e a basso consumo, i lavori di efficientamento energetico permettono di usufruire dell'ecobonus, grazie al quale si può detrarre dalle tasse una parte dei costi sostenuti. Ma quali sono gli interventi da realizzare per migliorare l'efficienza energetica di un immobile? Innanzitutto, si può intervenire sull'involucro edilizio, la parte dell'edificio a contatto con l'esterno, isolando dal punto di vista termico la struttura e prevenendo eventuali dispersioni di calore.
Nello specifico si può applicare il cosiddetto "cappotto", un sistema di isolamento per facciate che consiste in pannelli isolanti prefabbricati che vengono applicati sulla parete esterna tramite incollaggio o con un ulteriore fissaggio meccanico con tasselli. Un'alternativa per provvedere all'isolamento termico è la facciata ventilata, sistema di pareti perimetrali distanziato dal muro dell'edificio tramite un'intercapedine d'aria che crea l'effetto "camino naturale". Ci sono poi i pannelli termoisolanti, ideali per i condomini: questi permettono di coibentare le superfici confinanti con locali non riscaldati, come ad esempio il vano scale, o tra diverse unità immobiliari. Se invece si cercano interventi meno invasivi, l'ideale è l'intonaco termoisolante, che permette di migliorare l'isolamento termico delle pareti.
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Quello dell'efficienza è un concetto spesso utilizzato quando si parla di abitazioni: il riferimento è soprattutto all'efficientamento energetico, processo attraverso il quale si cerca di ottimizzare la conservazione dell'energia tra le pareti della casa. In altre parole, isolare nel miglior modo possibile l'ambiente rispetto all'esterno, in modo da evitare sprechi e soprattutto inutili costi di bolletta.
Oltre a rendere il nostro appartamento più confortevole e a basso consumo, i lavori di efficientamento energetico permettono di usufruire dell'ecobonus, grazie al quale si può detrarre dalle tasse una parte dei costi sostenuti. Ma quali sono gli interventi da realizzare per migliorare l'efficienza energetica di un immobile? Innanzitutto, si può intervenire sull'involucro edilizio, la parte dell'edificio a contatto con l'esterno, isolando dal punto di vista termico la struttura e prevenendo eventuali dispersioni di calore.
Nello specifico si può applicare il cosiddetto "cappotto", un sistema di isolamento per facciate che consiste in pannelli isolanti prefabbricati che vengono applicati sulla parete esterna tramite incollaggio o con un ulteriore fissaggio meccanico con tasselli. Un'alternativa per provvedere all'isolamento termico è la facciata ventilata, sistema di pareti perimetrali distanziato dal muro dell'edificio tramite un'intercapedine d'aria che crea l'effetto "camino naturale". Ci sono poi i pannelli termoisolanti, ideali per i condomini: questi permettono di coibentare le superfici confinanti con locali non riscaldati, come ad esempio il vano scale, o tra diverse unità immobiliari. Se invece si cercano interventi meno invasivi, l'ideale è l'intonaco termoisolante, che permette di migliorare l'isolamento termico delle pareti.
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La Maddalena, a pochi passi da una delle spiagge più spettacolari d’Italia, Nuovo Trilocale di 55 mq. al piano terra
LA MADDALENA
A pochi passi da una delle spiagge più spettacolari d’Italia, proponiamo Nuovo Trilocale di 55 mq.
L’appartamento è posto al piano terra di un complesso di nuova costruzione.
La soluzione abitativa è composta da: Soggiorno con angolo cottura, camera di 12 mq, studio e bagno.
Completa la proprietà un grazioso giardino di 34 mq recintato, arricchito da particolari massi di granito tipici del luogo.
Il residence è il primo edificio in Classe Energetica A nell’isola. Ogni blocco residenziale dispone sul tetto di moduli fotovoltaici di altissima qualità per la produzione di energia elettrica.
La vicinanza all’area portuale rende possibile l’attracco di piccole imbarcazioni che agevolano, così, gli spostamenti per le escursioni e nelle isole dell’arcipelago.
Il residence si trova a soli 15 minuti di traghetto da Palau.
Si ha la possibilità di acquistare posti auto a € 10.000
Residence Moneta - euro 70.000
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A pochi passi da una delle spiagge più spettacolari d’Italia, proponiamo Nuovo Trilocale di 55 mq.
L’appartamento è posto al piano terra di un complesso di nuova costruzione.
La soluzione abitativa è composta da: Soggiorno con angolo cottura, camera di 12 mq, studio e bagno.
Completa la proprietà un grazioso giardino di 34 mq recintato, arricchito da particolari massi di granito tipici del luogo.
Il residence è il primo edificio in Classe Energetica A nell’isola. Ogni blocco residenziale dispone sul tetto di moduli fotovoltaici di altissima qualità per la produzione di energia elettrica.
La vicinanza all’area portuale rende possibile l’attracco di piccole imbarcazioni che agevolano, così, gli spostamenti per le escursioni e nelle isole dell’arcipelago.
Il residence si trova a soli 15 minuti di traghetto da Palau.
Si ha la possibilità di acquistare posti auto a € 10.000
Residence Moneta - euro 70.000
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La Maddalena, a pochi passi da una delle spiagge più spettacolari d’Italia, Nuovo Monolocale di 35 mq.
LA MADDALENA
A pochi passi da una delle spiagge più spettacolari d’Italia proponiamo Nuovo Monolocale di 35 mq.
La soluzione abitativa è posta al piano terra di un complesso di nuova costruzione.
Completa la proprietà un grazioso giardino di 34 mq recintato, arricchito da particolari massi di granito tipici del luogo.
Il residence è il primo edificio in Classe Energetica A nell’isola. Ogni blocco residenziale dispone sul tetto di moduli fotovoltaici di altissima qualità per la produzione di energia elettrica.
La vicinanza all’area portuale rende possibile l’attracco di piccole imbarcazioni che agevolano, così, gli spostamenti per le escursioni e nelle isole dell’arcipelago.
Il residence si trova a soli 15 minuti di traghetto da Palau.
Si ha la possibilità di acquistare posti auto a € 10.000.
Residence Moneta - euro 65.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860
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A pochi passi da una delle spiagge più spettacolari d’Italia proponiamo Nuovo Monolocale di 35 mq.
La soluzione abitativa è posta al piano terra di un complesso di nuova costruzione.
Completa la proprietà un grazioso giardino di 34 mq recintato, arricchito da particolari massi di granito tipici del luogo.
Il residence è il primo edificio in Classe Energetica A nell’isola. Ogni blocco residenziale dispone sul tetto di moduli fotovoltaici di altissima qualità per la produzione di energia elettrica.
La vicinanza all’area portuale rende possibile l’attracco di piccole imbarcazioni che agevolano, così, gli spostamenti per le escursioni e nelle isole dell’arcipelago.
Il residence si trova a soli 15 minuti di traghetto da Palau.
Si ha la possibilità di acquistare posti auto a € 10.000.
Residence Moneta - euro 65.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860
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vista mare
lunedì 25 marzo 2019
Jesi, Appartamento di 55 mq. completamente rivisto internamente
JESI (zona Gallodoro)
In zona ben servita, luminoso
Appartamento di 55 mq completamente rivisto internamente.
La soluzione si trova
al secondo piano di un piccolo stabile ed è così suddivisa: Soggiorno con
angolo cottura, camera matrimoniale, studio e bagno.
Completano la
proprietà ampia cantina finestrata e posto auto in corte condominiale.
AJE 2132 - euro 56.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860
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Rinegoziare il mutuo quando i tassi sono migliori: cosa fare?
Rinegoziare il mutuo quando i tassi sono migliori: cosa fare?
I tassi dei mutui oggi sono molto più convenienti di quelli di qualche mese fa. Come fare a rinegoziare le condizioni del proprio mutuo?
Come cambiare le condizioni del mutuo
Cambiare le condizioni del proprio mutuo durante il periodo di ammortamento si può. Trattandosi di un contratto di diritto privato, in caso di accordo da entrambe le parte (banca e mutuatario), si possono modificare i parametri dell’accordo stesso. Una eventualità che torna comoda nel momento in cui, come al presente, i tassi di interesse del finanziamento per l’acquisto di casa, sono calati notevolmente rispetto alla data originaria di stipula del contratto.
Tassi di interesse dei mutui in calo negli ultimi 12 mesi
Chi per esempio abbia stipulato un mutuo prima degli anni della crisi si è ritrovato un contratto a tassi anche oltre il 5% mentre oggi solo in rarissimi casi si supera il 2%. Ciò grazie alle politiche monetarie espansive della Bce e ai tassi Irs ed Euribor (riferimento per i mutui a tasso fisso e variabile, rispettivamente) che da mesi viaggiano intorno ai minimi storici, anche al di sotto dello zero.
Rinegoziare, surrogare o sostituire il mutuo?
Che fare, quindi, quando le condizioni generali per un mutuo migliorano così tanto? È possibile, appunto, surrogare, sostituire o rinegoziare il mutuo. Mentre nei primi due casi il finanziamento viene trasferito presso un’altra banca, che lo acquista occupandosi dell’estinzione del mutuo originario presso la banca precedente, nel caso della rinegoziazione il mutuatario resta presso lo stesso istituto di credito, ma ridefinisce le condizioni del mutuo.
Rinegoziare significa, ad esempio, rivedere i tassi di interesse, la tipologia di mutuo (da tasso fisso a variabile o viceversa), le garanzie fornite o l’importo della rata, che potrebbe essere abbassato in caso di insostenibilità per il reddito familiare, o innalzato se le possibilità economiche della famiglia sono migliorate e si vuole ridurre il tempo di ammortamento, risparmiando interessi.
Come rinegoziare il mutuo
Come procedere per la rinegoziazione? Occorre presentare domanda alla banca, corredandola dalle motivazioni e dalla documentazione richiesta. La domanda si può presentare in qualsiasi momento (a volte la banca richiede che trascorra un periodo minimo prima di poterlo fare) e senza costi aggiuntivi nè spese notarili. Non esiste obbligo da parte della banca di accettare tale richiesta, ma l’eventualità di una surroga presso un’altra banca, che farebbe perdere un cliente, potrebbe giocare a favore.
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I tassi dei mutui oggi sono molto più convenienti di quelli di qualche mese fa. Come fare a rinegoziare le condizioni del proprio mutuo?
Come cambiare le condizioni del mutuo
Cambiare le condizioni del proprio mutuo durante il periodo di ammortamento si può. Trattandosi di un contratto di diritto privato, in caso di accordo da entrambe le parte (banca e mutuatario), si possono modificare i parametri dell’accordo stesso. Una eventualità che torna comoda nel momento in cui, come al presente, i tassi di interesse del finanziamento per l’acquisto di casa, sono calati notevolmente rispetto alla data originaria di stipula del contratto.
Tassi di interesse dei mutui in calo negli ultimi 12 mesi
Chi per esempio abbia stipulato un mutuo prima degli anni della crisi si è ritrovato un contratto a tassi anche oltre il 5% mentre oggi solo in rarissimi casi si supera il 2%. Ciò grazie alle politiche monetarie espansive della Bce e ai tassi Irs ed Euribor (riferimento per i mutui a tasso fisso e variabile, rispettivamente) che da mesi viaggiano intorno ai minimi storici, anche al di sotto dello zero.
Rinegoziare, surrogare o sostituire il mutuo?
Che fare, quindi, quando le condizioni generali per un mutuo migliorano così tanto? È possibile, appunto, surrogare, sostituire o rinegoziare il mutuo. Mentre nei primi due casi il finanziamento viene trasferito presso un’altra banca, che lo acquista occupandosi dell’estinzione del mutuo originario presso la banca precedente, nel caso della rinegoziazione il mutuatario resta presso lo stesso istituto di credito, ma ridefinisce le condizioni del mutuo.
Rinegoziare significa, ad esempio, rivedere i tassi di interesse, la tipologia di mutuo (da tasso fisso a variabile o viceversa), le garanzie fornite o l’importo della rata, che potrebbe essere abbassato in caso di insostenibilità per il reddito familiare, o innalzato se le possibilità economiche della famiglia sono migliorate e si vuole ridurre il tempo di ammortamento, risparmiando interessi.
Come rinegoziare il mutuo
Come procedere per la rinegoziazione? Occorre presentare domanda alla banca, corredandola dalle motivazioni e dalla documentazione richiesta. La domanda si può presentare in qualsiasi momento (a volte la banca richiede che trascorra un periodo minimo prima di poterlo fare) e senza costi aggiuntivi nè spese notarili. Non esiste obbligo da parte della banca di accettare tale richiesta, ma l’eventualità di una surroga presso un’altra banca, che farebbe perdere un cliente, potrebbe giocare a favore.
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mercoledì 20 marzo 2019
Arredare casa: quali sono i trend per la primavera 2019?
Arredare casa: quali sono i trend per la primavera 2019?
Con l’arrivo della primavera torna la voglia di rinnovare il look della propria abitazione: scopriamo insieme quali sono i consigli di arredamento primaverili per il 2019. Tra le tendenze più interessanti per portare una ventata d’aria fresca dentro casa non può mancare un tocco di colore, veicolo di emozioni e ricordi.
Sì alle tinte fredde
In questo contesto sembrano raccogliere i più ampi consensi le tonalità fredde, in grado di trasmettere una sensazione di rilassatezza e serenità. Il vantaggio di tali cromie sarebbe dunque molteplice: oltre a favorire il relax, la scelta di toni freddi per elementi d’arredo e decorazioni sarebbe infatti perfetta per far apparire più grandi gli ambienti domestici.
Con meno spazio per i classici toni pastello, le attuali tendenze si orientano verso colori più intensi che si accompagnano a un arredamento sobrio e minimale. Tra le cromie più interessanti di questa stagione c’è senza dubbio l’azzurro balena, che richiama il cielo e il mare: abbinato a elementi dorati che ne vivacizzano il carattere, è adatto per rinnovare bagno o cucina. Interessante anche il color prugna, più avvolgente e morbido, perfetto per rendere gli spazi living eleganti e sofisticati. Tra i toni più desiderati degli ultimi anni anche il verde smeraldo, in grado di trasmettere armonia e tranquillità pur mantenendo una certa eleganza: la scelta perfetta sia per armadi e pareti in camera, sia per salotti e ingressi.
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Con l’arrivo della primavera torna la voglia di rinnovare il look della propria abitazione: scopriamo insieme quali sono i consigli di arredamento primaverili per il 2019. Tra le tendenze più interessanti per portare una ventata d’aria fresca dentro casa non può mancare un tocco di colore, veicolo di emozioni e ricordi.
Sì alle tinte fredde
In questo contesto sembrano raccogliere i più ampi consensi le tonalità fredde, in grado di trasmettere una sensazione di rilassatezza e serenità. Il vantaggio di tali cromie sarebbe dunque molteplice: oltre a favorire il relax, la scelta di toni freddi per elementi d’arredo e decorazioni sarebbe infatti perfetta per far apparire più grandi gli ambienti domestici.
Con meno spazio per i classici toni pastello, le attuali tendenze si orientano verso colori più intensi che si accompagnano a un arredamento sobrio e minimale. Tra le cromie più interessanti di questa stagione c’è senza dubbio l’azzurro balena, che richiama il cielo e il mare: abbinato a elementi dorati che ne vivacizzano il carattere, è adatto per rinnovare bagno o cucina. Interessante anche il color prugna, più avvolgente e morbido, perfetto per rendere gli spazi living eleganti e sofisticati. Tra i toni più desiderati degli ultimi anni anche il verde smeraldo, in grado di trasmettere armonia e tranquillità pur mantenendo una certa eleganza: la scelta perfetta sia per armadi e pareti in camera, sia per salotti e ingressi.
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venerdì 15 marzo 2019
Una soluzione ad ogni problema: come risolvere le principali difformità edilizie
Una soluzione ad ogni problema: come risolvere le principali difformità edilizie
Se state pensando di acquistare casa, prima di firmare qualsiasi documento, controllate che tutto sia in regola, ma se fosse troppo tardi non disperate: molte difformità edilizie si possono risolvere in pochi e semplici passi, vediamo come.
Avviene più frequentemente di quel che si creda che, dopo la firma del compromesso per l’acquisto di un immobile, il nuovo proprietario di casa si renda conto di irregolarità edilizie. Questa situazione può anche provocare, e avviene altrettanto frequentemente, litigi e contrasti con il venditore. I problemi, infatti, sono da risolvere prima di procedere al rogito, pena la sua annullabilità. In realtà mettere in regola queste difformità è più fastidioso da pensare, che da fare. Nei casi più frequenti non è per nulla complesso ed è spesso facile risolvere il tutto prima dell’atto notarile, con soddisfazione di entrambe le parti.
Analizziamo dunque i casi più frequenti di difformità edilizie e come risolverle.
Manca il Certificato di Abitabilità.
La più problematica delle situazioni è sicuramente la mancanza del Certificato di Abitabilità che, com’è facile intuire è assolutamente necessario affinché l’atto di vendita risulti valido. Questo documento, infatti, attesta che la casa è salubre e igienicamente adeguata per abitarvi. In caso di mancanza di tale certificato occorre rivolgersi ad un professionista, che potrà stilare la certificazione rapidamente. Solo, però, in presenza delle ulteriori certificazioni degli impianti, del collaudo strutturale, delle planimetrie catastali, della fine lavori. Insomma, un intrigo di documenti e di certificazioni che potrebbe farvi perdere molto tempo se dovessero mancare, ma comunque non complesso da risolvere.
Manca la regolarizzazione di piccole opere interne.
Un caso di semplice risoluzione, ma che richiede molto tempo, è quello che riguarda le piccole opere interne ad una abitazione, come la demolizione di pareti o la realizzazione di un secondo bagno, che concorrono alla conformità urbanistica. Se la casa ha piccole difformità, conformi ai regolamenti attuali e a quelli in vigore all’epoca di realizzazione, è possibile ottenere facilmente la Conformità Edilizia in Sanatoria dal Comune. Il problema sorge per ottenere il rilascio di questa certificazione, per la quale sono necessari alcuni mesi, oltre che il pagamento di sanzioni pecuniarie di sorta.
Manca l’APE.
Il caso più diffuso in assoluto è sicuramente la mancanza dell’Attestato di Prestazione Energetica (appunto, l’APE) o che esso non sia aggiornato. Questo documento, obbligatorio per legge e per la validità dell’atto di vendita, può essere redatto da un professionista abilitato in pochi giorni. Questo a patto che la caldaia, se presente, sia in regola con l’ultima revisione prevista. L’attestato, il cui pagamento sarà a carico del venditore, contiene fondamentali indicazioni sui consumi energetici dell’abitazione. Dunque, necessario per un eventuale efficientamento futuro. L’APE, inoltre, deve per legge essere visibile anche sugli annunci immobiliari.
Manca l’aggiornamento delle planimetrie catastali.
Questa situazione può capitare se il venditore, quando ancora abitava l’immobile, ha effettuato dei lavori in casa che comportano modifiche alla rendita dell’abitazione. Ad esempio, la mancanza o la presenza di muri interni che diminuiscono il numero dei vani o ne generano di nuovi. E se, in seguito a questi lavori, le planimetrie catastali non vengono aggiornate all’ultima pratica edilizia in Comune. In questo caso basta rivolgersi ad un tecnico della variazione catastale, che potrà effettuare l’aggiornamento in tempi brevi, a condizione che l’abitazione abbia già le regolarità in Comune.
Manca la conclusione del Condono.
Un’altra situazione molto frequente di difformità è scoprire che l’unità immobiliare soggetto di compravendita risulta abusiva. Questo può accadere senza che si sia necessariamente infranta la legge sulle edificazioni. Può infatti essere accaduto che, al tempo della pratica di Condono Edilizio ai sensi della legge 47/1985, siano state pagate le ablazioni, ma il Comune non abbia ancora rilasciato la Concessione Edilizia in Sanatoria per mancanza di integrazioni. Ancora una volta sarà necessario quindi rivolgersi ad un tecnico abilitato, che potrà aiutarvi a chiudere il condono. Mettendovi, inoltre, al corrente dei tempi necessari e della spesa per gli oneri di urbanizzazione che risultano ancora da pagare.
Per evitare problemi.
Per far sì che una compravendita avvenga senza alcun intoppo ecco due semplici consigli, uno per chi vende e uno per chi compra:
- Chi vende un immobile, nella maggior parte dei casi, è convinto che tutto in esso sia in regola. Per esserne sicuri, però, è sempre buona norma affidarsi alle sapienti mani di un tecnico per la verifica della conformità urbanistica. Anche perché, vendendo tramite agenzia, in caso di qualche difformità si rischia di perdere il doppio della caparra;
- Chi intende acquistare casa, dal canto suo, può salvaguardare il proprio investimento richiedendo sempre, in anticipo rispetto alla firma del compromesso, l’esibizione di tutta la documentazione di conformità. Questo proprio per evitare tutte le situazioni appena citate e molte altre che rischiano di far slittare il tuo ingresso nella nuova casa.
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Se state pensando di acquistare casa, prima di firmare qualsiasi documento, controllate che tutto sia in regola, ma se fosse troppo tardi non disperate: molte difformità edilizie si possono risolvere in pochi e semplici passi, vediamo come.
Avviene più frequentemente di quel che si creda che, dopo la firma del compromesso per l’acquisto di un immobile, il nuovo proprietario di casa si renda conto di irregolarità edilizie. Questa situazione può anche provocare, e avviene altrettanto frequentemente, litigi e contrasti con il venditore. I problemi, infatti, sono da risolvere prima di procedere al rogito, pena la sua annullabilità. In realtà mettere in regola queste difformità è più fastidioso da pensare, che da fare. Nei casi più frequenti non è per nulla complesso ed è spesso facile risolvere il tutto prima dell’atto notarile, con soddisfazione di entrambe le parti.
Analizziamo dunque i casi più frequenti di difformità edilizie e come risolverle.
Manca il Certificato di Abitabilità.
La più problematica delle situazioni è sicuramente la mancanza del Certificato di Abitabilità che, com’è facile intuire è assolutamente necessario affinché l’atto di vendita risulti valido. Questo documento, infatti, attesta che la casa è salubre e igienicamente adeguata per abitarvi. In caso di mancanza di tale certificato occorre rivolgersi ad un professionista, che potrà stilare la certificazione rapidamente. Solo, però, in presenza delle ulteriori certificazioni degli impianti, del collaudo strutturale, delle planimetrie catastali, della fine lavori. Insomma, un intrigo di documenti e di certificazioni che potrebbe farvi perdere molto tempo se dovessero mancare, ma comunque non complesso da risolvere.
Manca la regolarizzazione di piccole opere interne.
Un caso di semplice risoluzione, ma che richiede molto tempo, è quello che riguarda le piccole opere interne ad una abitazione, come la demolizione di pareti o la realizzazione di un secondo bagno, che concorrono alla conformità urbanistica. Se la casa ha piccole difformità, conformi ai regolamenti attuali e a quelli in vigore all’epoca di realizzazione, è possibile ottenere facilmente la Conformità Edilizia in Sanatoria dal Comune. Il problema sorge per ottenere il rilascio di questa certificazione, per la quale sono necessari alcuni mesi, oltre che il pagamento di sanzioni pecuniarie di sorta.
Manca l’APE.
Il caso più diffuso in assoluto è sicuramente la mancanza dell’Attestato di Prestazione Energetica (appunto, l’APE) o che esso non sia aggiornato. Questo documento, obbligatorio per legge e per la validità dell’atto di vendita, può essere redatto da un professionista abilitato in pochi giorni. Questo a patto che la caldaia, se presente, sia in regola con l’ultima revisione prevista. L’attestato, il cui pagamento sarà a carico del venditore, contiene fondamentali indicazioni sui consumi energetici dell’abitazione. Dunque, necessario per un eventuale efficientamento futuro. L’APE, inoltre, deve per legge essere visibile anche sugli annunci immobiliari.
Manca l’aggiornamento delle planimetrie catastali.
Questa situazione può capitare se il venditore, quando ancora abitava l’immobile, ha effettuato dei lavori in casa che comportano modifiche alla rendita dell’abitazione. Ad esempio, la mancanza o la presenza di muri interni che diminuiscono il numero dei vani o ne generano di nuovi. E se, in seguito a questi lavori, le planimetrie catastali non vengono aggiornate all’ultima pratica edilizia in Comune. In questo caso basta rivolgersi ad un tecnico della variazione catastale, che potrà effettuare l’aggiornamento in tempi brevi, a condizione che l’abitazione abbia già le regolarità in Comune.
Manca la conclusione del Condono.
Un’altra situazione molto frequente di difformità è scoprire che l’unità immobiliare soggetto di compravendita risulta abusiva. Questo può accadere senza che si sia necessariamente infranta la legge sulle edificazioni. Può infatti essere accaduto che, al tempo della pratica di Condono Edilizio ai sensi della legge 47/1985, siano state pagate le ablazioni, ma il Comune non abbia ancora rilasciato la Concessione Edilizia in Sanatoria per mancanza di integrazioni. Ancora una volta sarà necessario quindi rivolgersi ad un tecnico abilitato, che potrà aiutarvi a chiudere il condono. Mettendovi, inoltre, al corrente dei tempi necessari e della spesa per gli oneri di urbanizzazione che risultano ancora da pagare.
Per evitare problemi.
Per far sì che una compravendita avvenga senza alcun intoppo ecco due semplici consigli, uno per chi vende e uno per chi compra:
- Chi vende un immobile, nella maggior parte dei casi, è convinto che tutto in esso sia in regola. Per esserne sicuri, però, è sempre buona norma affidarsi alle sapienti mani di un tecnico per la verifica della conformità urbanistica. Anche perché, vendendo tramite agenzia, in caso di qualche difformità si rischia di perdere il doppio della caparra;
- Chi intende acquistare casa, dal canto suo, può salvaguardare il proprio investimento richiedendo sempre, in anticipo rispetto alla firma del compromesso, l’esibizione di tutta la documentazione di conformità. Questo proprio per evitare tutte le situazioni appena citate e molte altre che rischiano di far slittare il tuo ingresso nella nuova casa.
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giovedì 14 marzo 2019
Distanza tra edifici, anche i balconi sono rilevanti
Distanza tra edifici, anche i balconi sono rilevanti
Con l'ordinanza 4834/2019, la Cassazione ha stabilito che anche i balconi definiscono come "finestrata" una parete, poiché assicurano la possibilità di esercitare la veduta. Bisognerà quindi tenere conto nel calcolo delle distanze tra edifici confinanti.
Con tale ordinanza la Cassazione ha dato ragione a un condominio che ha fatto causa a una società immobiliare perché aveva realizzato un fabbricato a confine con l'edificio condominiale a distanza inferiore a quella di legge (Dm 1444/1968)
Il Tribunale ha rigettato la domanda, ma la Corte di Appello la ha accolta e ha condannato la società convenuta a demolire e arretrare la porzione del fabbricato, compresi i balconi aggettanti sino a garantire il rispetto della distanza di 10 metri dal condominio di fronte e al risarcimento dei danni.
In base a quanto evidenziato dai giudici di appello, le risultanze della Ctu avevano evidenziato che effettivamente il fabbricato realizzato dalla società era posto a confine con l'edificio condominiale dovendo, quindi, trovare applicazione l'articolo 873 del Codice civile, con il rinvio alle fonti integrative locali che, però, devono trovare il loro limite nelle previsioni del Dm 1444/1968. Di conseguenza, l'eventuale disciplina derogatoria contenuta negli strumenti urbanistici locali, che prescrivesse una distanza inferiore a 10 metri tra pareti finestrate, doveva essere disapplicata.
E' stato quindi fatto ricorso in Cassazione e si è discusso sul fatto se i balconi presenti sulla parete del fabbricato avessero il carattere veduta (per cui si doveva applicare il DM 1444) o di semplici luci. Richiamando la giurisprudenza di legittimità, la Cassazione ha precisato che devono intendersi "pareti finestrate" in generale tutte le pareti munite di aperture di qualsiasi genere verso l'esterno quali porte, balconi, finestre di ogni tipo, che assicurano la possibilità di esercitare la veduta.
E' stata quindi ritenuta legittima la presenza di balconi lungo la parete dell'edificio della ricorrente di cui si era tenuto conto ai fini del calcolo delle distanze. E il ricorso è stato respinto, confermando la demolizione di parte del fabbricato o il suo arretramento.
www.immobiliarebellitaia.com
Con l'ordinanza 4834/2019, la Cassazione ha stabilito che anche i balconi definiscono come "finestrata" una parete, poiché assicurano la possibilità di esercitare la veduta. Bisognerà quindi tenere conto nel calcolo delle distanze tra edifici confinanti.
Con tale ordinanza la Cassazione ha dato ragione a un condominio che ha fatto causa a una società immobiliare perché aveva realizzato un fabbricato a confine con l'edificio condominiale a distanza inferiore a quella di legge (Dm 1444/1968)
Il Tribunale ha rigettato la domanda, ma la Corte di Appello la ha accolta e ha condannato la società convenuta a demolire e arretrare la porzione del fabbricato, compresi i balconi aggettanti sino a garantire il rispetto della distanza di 10 metri dal condominio di fronte e al risarcimento dei danni.
In base a quanto evidenziato dai giudici di appello, le risultanze della Ctu avevano evidenziato che effettivamente il fabbricato realizzato dalla società era posto a confine con l'edificio condominiale dovendo, quindi, trovare applicazione l'articolo 873 del Codice civile, con il rinvio alle fonti integrative locali che, però, devono trovare il loro limite nelle previsioni del Dm 1444/1968. Di conseguenza, l'eventuale disciplina derogatoria contenuta negli strumenti urbanistici locali, che prescrivesse una distanza inferiore a 10 metri tra pareti finestrate, doveva essere disapplicata.
E' stato quindi fatto ricorso in Cassazione e si è discusso sul fatto se i balconi presenti sulla parete del fabbricato avessero il carattere veduta (per cui si doveva applicare il DM 1444) o di semplici luci. Richiamando la giurisprudenza di legittimità, la Cassazione ha precisato che devono intendersi "pareti finestrate" in generale tutte le pareti munite di aperture di qualsiasi genere verso l'esterno quali porte, balconi, finestre di ogni tipo, che assicurano la possibilità di esercitare la veduta.
E' stata quindi ritenuta legittima la presenza di balconi lungo la parete dell'edificio della ricorrente di cui si era tenuto conto ai fini del calcolo delle distanze. E il ricorso è stato respinto, confermando la demolizione di parte del fabbricato o il suo arretramento.
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mercoledì 13 marzo 2019
Marina di Montemarciano, a pochi passi dal mare, splendida Villa recentemente ristrutturata di 370 mq. con giardino esclusivo
MARINA di MONTEMARCIANO
A 500 mt. dal mare e con vista mare, splendida villa recentemente ristrutturata di 370 mq. su 2 piani con giardino esclusivo di 1.600 mq. e garage di 85 mq.
Soluzione N°1
P.Terra: Luminoso soggiorno/cucina, camera matrimoniale, palestra/solarium, ulteriore stanza adibita a zona relax, bagno, dispensa, ripostiglio e bellissima scala elicoidale di collegamento con i piani superiori;
P.Primo: Ampio soggiorno con balcone, cucina abitabile con balcone, 2 camere matrimoniali di cui una con spaziosa cabina armadio e bagno ed ulteriore bagno con vasca;
P.Secondo: Bellissima mansarda abitabile.
Completa la proprietà: Giardino esclusivo di 1.000 mq.
Finiture di pregio; si vende completa di mobilio di pregio (Philippe Starck, Bulthaup). Possibilità, con la sola chiusura della scala centrale, di creare 2 soluzioni completamente indipendenti.
VILLA AURORA - euro 600.000
Soluzione N°2
P.Terra: Luminoso soggiorno/cucina, camera matrimoniale, palestra/solarium, ulteriore stanza adibita a zona relax, bagno, dispensa, ripostiglio e bellissima scala elicoidale di collegamento con i piani superiori;
P.Primo: Ampio soggiorno con balcone, cucina abitabile con balcone, 2 camere matrimoniali di cui una con spaziosa cabina armadio e bagno ed ulteriore bagno con vasca;
P.Secondo: Bellissima mansarda abitabile.
Completano la proprietà: Garage di 85 mq. con bagno e ripostiglio e, giardino esclusivo di 1.600 mq. con possibilità di edificare ulteriore soluzione di circa 400 mq. di superficie.
Finiture di pregio; si vende completa di mobilio di pregio (Philippe Starck, Bulthaup).
Possibilità, con la sola chiusura della scala centrale, di creare 2 soluzioni completamente indipendenti.
Classe Energetica: C. Indice di prestazione energetica: < 59,00 KWh/mq.anno.
VILLA AURORA - euro 820.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860
www.immobiliarebellitalia.com
A 500 mt. dal mare e con vista mare, splendida villa recentemente ristrutturata di 370 mq. su 2 piani con giardino esclusivo di 1.600 mq. e garage di 85 mq.
Soluzione N°1
P.Terra: Luminoso soggiorno/cucina, camera matrimoniale, palestra/solarium, ulteriore stanza adibita a zona relax, bagno, dispensa, ripostiglio e bellissima scala elicoidale di collegamento con i piani superiori;
P.Primo: Ampio soggiorno con balcone, cucina abitabile con balcone, 2 camere matrimoniali di cui una con spaziosa cabina armadio e bagno ed ulteriore bagno con vasca;
P.Secondo: Bellissima mansarda abitabile.
Completa la proprietà: Giardino esclusivo di 1.000 mq.
Finiture di pregio; si vende completa di mobilio di pregio (Philippe Starck, Bulthaup). Possibilità, con la sola chiusura della scala centrale, di creare 2 soluzioni completamente indipendenti.
VILLA AURORA - euro 600.000
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P.Terra: Luminoso soggiorno/cucina, camera matrimoniale, palestra/solarium, ulteriore stanza adibita a zona relax, bagno, dispensa, ripostiglio e bellissima scala elicoidale di collegamento con i piani superiori;
P.Primo: Ampio soggiorno con balcone, cucina abitabile con balcone, 2 camere matrimoniali di cui una con spaziosa cabina armadio e bagno ed ulteriore bagno con vasca;
P.Secondo: Bellissima mansarda abitabile.
Completano la proprietà: Garage di 85 mq. con bagno e ripostiglio e, giardino esclusivo di 1.600 mq. con possibilità di edificare ulteriore soluzione di circa 400 mq. di superficie.
Finiture di pregio; si vende completa di mobilio di pregio (Philippe Starck, Bulthaup).
Possibilità, con la sola chiusura della scala centrale, di creare 2 soluzioni completamente indipendenti.
Classe Energetica: C. Indice di prestazione energetica: < 59,00 KWh/mq.anno.
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Bollino blu caldaia: normativa, tempi e costi
Bollino blu caldaia: normativa, tempi e costi
Cos'è il bollino blu caldaia e quando va fatto? Ma soprattutto, è obbligatorio e quanto costa? E' sempre difficile districarsi fra le tante incombenze imposte dalla burocrazia, tuttavia quando in mezzo c'è anche la sicurezza e la salute di tutti gli abitanti della casa è importante fare uno sforzo ulteriore per assicurarsi che tutto sia perfetto. Con l'arrivo dell'autunno diventa così importante pensare alla manutenzione dell'impianto di riscaldamento ed alla relativa normativa che prevede il bollino blu caldaia.
Cos'è il bollino blu per la caldaia?
Il bollino per la caldaia a gas o termica, non è altro che una certificazione rilasciata da un tecnico esperto del settore che, a collaudo effettuato, rilascerà un bollino da apporre alla documentazione della caldaia. A tal scopo egli eseguirà le dovute analisi sui fumi di scarico e il corretto funzionamento dell'intero impianto di riscaldamento.
Un controllo obbligatorio
Il Bollino blu caldaia è obbligatorio in tutta Italia. Lo ha stabilito il decreto legge n. 192 del 19 agosto 2005, pubblicato in Gazzetta ufficiale 222 del 23 settembre 2005. Il consiglio è quindi di correre ai ripari se ancora non avete provveduto per l'anno in corso e di tenervi preparati per l'anno che verrà, onde evitare multe anche piuttosto salate. Il mancato bollino blu caldaia prevede infatti una multa che va da 500 a 3000 euro.
Differenza fra manutenzione e bollino blu
Sebbene nella pratica i due interventi si completino spesso a vicenda, è bene fare una distinzione fra la manutenzione ordinaria (che riguarda principalmente la nostra sicurezza) ed il bollino blu. Quest'ultimo infatti si caratterizza per un mero controllo dei fumi da parte dei tecnici del comune che prevede un controllo prima di tutto in merito all'inquinamento, all'efficienza energetica e solo di conseguenza al corretto funzionamento dell'impianto.
Quando va fatto?
Per prima cosa va tenuto presente che il decreto prevede che siano i cittadini a preoccuparsi di far effettuare il controllo, motivo per cui è assai importante ricordarsi di prendere appuntamento con un tecnico abilitato. Secondo il decreto del 2005 il controllo ha una periodicità diversa a seconda del tipo di caldaia installata in casa:
- Ogni 4 anni se la caldaia ha meno di 8 anni ed è di potenza inferiore ai 35 kW
- Ogni 2 anni per le caldaie più vecchie di 8 anni o se sono installate all'interno dell'abitazione
- Ogni anno per le caldaie centralizzate e caldaie alimentate a combustibile solido o liquido, compresi legna, pellet, gpl e il gasolio.
Nel 2013 però è stata recepita l'indicazione della comunità europea che, uniformandosi alle normative Europee, impone il controllo delle caldaie autonome ogni 4 anni. Ecco lo scadenziario del nuovo regolamento:
- Impianti a gas metano o GPL ogni 4 anni
- Impianti a combustibile liquido o solido ogni 2 anni
- Ogni anno per caldaie di potenza superiore ai 100 kW
Chi deve pagarlo?
Il quesito si pone in caso di immobile in affitto: a chi spetta l'onere per la manutenzione della caldaia ed il conseguente rilascio del bollino blu? Rientrando la pulizia e il controllo dei fumi all'interno della cosiddetta manutenzione ordinaria dell'impianto, in caso di affitto essa spetta all'affittuario. Tutt'altro discorso va fatto nel caso che sia necessaria la sostituzione della caldaia, le cui spese sono a carico del proprietario, a meno che la rottura non sia direttamente imputabile ad una mancanza o negligenza dell'inquilino.
Quanto costa?
Generelamente, il prezzo richiesto dai tecnici abilitati all'analisi dei fumi e dei consumi energetici, e quindi al conseguente rilascio del bollino blu, varia dai 70 ai 160 Euro. Questo costo è comprensivo della manutenzione ordinaria e del controllo dell'emissione fumi, non ovviamente di altri interventi necessari sulla calaia che possono rivelarsi necessari al momento. Tieni presente che il costo del bollino può variare da Comune a Comune, a seconda se la giunta comunale abbia previsto o meno dei bonus fiscali ed agevolazioni per questo intervento obbligatorio, e che il mero bollino senza manutenzione potrebbe costare in ogni caso poche decine di Euro.
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Cos'è il bollino blu caldaia e quando va fatto? Ma soprattutto, è obbligatorio e quanto costa? E' sempre difficile districarsi fra le tante incombenze imposte dalla burocrazia, tuttavia quando in mezzo c'è anche la sicurezza e la salute di tutti gli abitanti della casa è importante fare uno sforzo ulteriore per assicurarsi che tutto sia perfetto. Con l'arrivo dell'autunno diventa così importante pensare alla manutenzione dell'impianto di riscaldamento ed alla relativa normativa che prevede il bollino blu caldaia.
Cos'è il bollino blu per la caldaia?
Il bollino per la caldaia a gas o termica, non è altro che una certificazione rilasciata da un tecnico esperto del settore che, a collaudo effettuato, rilascerà un bollino da apporre alla documentazione della caldaia. A tal scopo egli eseguirà le dovute analisi sui fumi di scarico e il corretto funzionamento dell'intero impianto di riscaldamento.
Un controllo obbligatorio
Il Bollino blu caldaia è obbligatorio in tutta Italia. Lo ha stabilito il decreto legge n. 192 del 19 agosto 2005, pubblicato in Gazzetta ufficiale 222 del 23 settembre 2005. Il consiglio è quindi di correre ai ripari se ancora non avete provveduto per l'anno in corso e di tenervi preparati per l'anno che verrà, onde evitare multe anche piuttosto salate. Il mancato bollino blu caldaia prevede infatti una multa che va da 500 a 3000 euro.
Differenza fra manutenzione e bollino blu
Sebbene nella pratica i due interventi si completino spesso a vicenda, è bene fare una distinzione fra la manutenzione ordinaria (che riguarda principalmente la nostra sicurezza) ed il bollino blu. Quest'ultimo infatti si caratterizza per un mero controllo dei fumi da parte dei tecnici del comune che prevede un controllo prima di tutto in merito all'inquinamento, all'efficienza energetica e solo di conseguenza al corretto funzionamento dell'impianto.
Quando va fatto?
Per prima cosa va tenuto presente che il decreto prevede che siano i cittadini a preoccuparsi di far effettuare il controllo, motivo per cui è assai importante ricordarsi di prendere appuntamento con un tecnico abilitato. Secondo il decreto del 2005 il controllo ha una periodicità diversa a seconda del tipo di caldaia installata in casa:
- Ogni 4 anni se la caldaia ha meno di 8 anni ed è di potenza inferiore ai 35 kW
- Ogni 2 anni per le caldaie più vecchie di 8 anni o se sono installate all'interno dell'abitazione
- Ogni anno per le caldaie centralizzate e caldaie alimentate a combustibile solido o liquido, compresi legna, pellet, gpl e il gasolio.
Nel 2013 però è stata recepita l'indicazione della comunità europea che, uniformandosi alle normative Europee, impone il controllo delle caldaie autonome ogni 4 anni. Ecco lo scadenziario del nuovo regolamento:
- Impianti a gas metano o GPL ogni 4 anni
- Impianti a combustibile liquido o solido ogni 2 anni
- Ogni anno per caldaie di potenza superiore ai 100 kW
Chi deve pagarlo?
Il quesito si pone in caso di immobile in affitto: a chi spetta l'onere per la manutenzione della caldaia ed il conseguente rilascio del bollino blu? Rientrando la pulizia e il controllo dei fumi all'interno della cosiddetta manutenzione ordinaria dell'impianto, in caso di affitto essa spetta all'affittuario. Tutt'altro discorso va fatto nel caso che sia necessaria la sostituzione della caldaia, le cui spese sono a carico del proprietario, a meno che la rottura non sia direttamente imputabile ad una mancanza o negligenza dell'inquilino.
Quanto costa?
Generelamente, il prezzo richiesto dai tecnici abilitati all'analisi dei fumi e dei consumi energetici, e quindi al conseguente rilascio del bollino blu, varia dai 70 ai 160 Euro. Questo costo è comprensivo della manutenzione ordinaria e del controllo dell'emissione fumi, non ovviamente di altri interventi necessari sulla calaia che possono rivelarsi necessari al momento. Tieni presente che il costo del bollino può variare da Comune a Comune, a seconda se la giunta comunale abbia previsto o meno dei bonus fiscali ed agevolazioni per questo intervento obbligatorio, e che il mero bollino senza manutenzione potrebbe costare in ogni caso poche decine di Euro.
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martedì 12 marzo 2019
Acquisto immobili: come scegliere il tasso di mutuo più conveniente?
Acquisto immobili: come scegliere il tasso di mutuo più conveniente?
Una volta che si è deciso di acquistare un immobile, quali aspetti vanno tenuti in considerazione nella scelta del mutuo più adatto alle proprie esigenze? Il quesito principale riguarda sicuramente il tasso da applicare al proprio finanziamento: meglio fisso o variabile?
Un mercato immobiliare vivace e fluido
Oggi la scelta del tasso di rimborso è più semplice rispetto al passato: se fino a circa dieci anni fa non era possibile passare da un mutuo a tasso fisso a uno a tasso variabile, negli anni più recenti la situazione è mutata. Grazie a istituti quali surroga, sostituzione e rinegoziazione del finanziamento è possibile modificare il contratto stipulato con la banca, individuare soluzioni più convenienti e dunque risparmiare.
Secondo la teoria economica, i mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile tendono a generare i medesimi costi nel lungo periodo. Nella pratica le cose sembrano però essere piuttosto diverse: dopo l'introduzione dell'Euro il nostro Paese ha potuto contare su un Euribor ridottissimo, in alcuni casi addirittura negativo, circostanza che con la lira non si era mai prolungata così tanto. Tale situazione ha reso i mutui a tasso variabile particolarmente appetibili, nonostante la rischiosità elevata.
Stando al parere degli esperti, l'elemento determinante da prendere in considerazione è l'andamento dell'inflazione: con un rialzo, seppur limitato, di quest'ultima le cifre che i mutuatari andrebbero a pagare diventerebbero infatti più consistenti. I mutui a tasso fisso offrono, al contrario, la certezza di una pianificazione esatta dell'impegno economico da sostenere nel tempo: questo fattore rappresenta, per molti richiedenti, un vero e proprio punto di forza.
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Una volta che si è deciso di acquistare un immobile, quali aspetti vanno tenuti in considerazione nella scelta del mutuo più adatto alle proprie esigenze? Il quesito principale riguarda sicuramente il tasso da applicare al proprio finanziamento: meglio fisso o variabile?
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Oggi la scelta del tasso di rimborso è più semplice rispetto al passato: se fino a circa dieci anni fa non era possibile passare da un mutuo a tasso fisso a uno a tasso variabile, negli anni più recenti la situazione è mutata. Grazie a istituti quali surroga, sostituzione e rinegoziazione del finanziamento è possibile modificare il contratto stipulato con la banca, individuare soluzioni più convenienti e dunque risparmiare.
Secondo la teoria economica, i mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile tendono a generare i medesimi costi nel lungo periodo. Nella pratica le cose sembrano però essere piuttosto diverse: dopo l'introduzione dell'Euro il nostro Paese ha potuto contare su un Euribor ridottissimo, in alcuni casi addirittura negativo, circostanza che con la lira non si era mai prolungata così tanto. Tale situazione ha reso i mutui a tasso variabile particolarmente appetibili, nonostante la rischiosità elevata.
Stando al parere degli esperti, l'elemento determinante da prendere in considerazione è l'andamento dell'inflazione: con un rialzo, seppur limitato, di quest'ultima le cifre che i mutuatari andrebbero a pagare diventerebbero infatti più consistenti. I mutui a tasso fisso offrono, al contrario, la certezza di una pianificazione esatta dell'impegno economico da sostenere nel tempo: questo fattore rappresenta, per molti richiedenti, un vero e proprio punto di forza.
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In zona riservata circondata dal verde, Appartamento di 100 mq. con taverna, posto auto e cantina
JESI (via Paradiso)
In posizione riservata circondata dal verde, Appartamento in ottime condizioni di 100 mq. situato al piano rialzato di un piccolo condominio. Composto da: Sala con camino, cucina abitabile, 2 camere, 2 balconi e bagno. La proprietà comprende anche una taverna di 40 mq. con bagno, cantina e un posto auto esterno di 33 mq.. Pavimenti zona notte e sala in parquet.
AJE 3206 euro 210.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860
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In posizione riservata circondata dal verde, Appartamento in ottime condizioni di 100 mq. situato al piano rialzato di un piccolo condominio. Composto da: Sala con camino, cucina abitabile, 2 camere, 2 balconi e bagno. La proprietà comprende anche una taverna di 40 mq. con bagno, cantina e un posto auto esterno di 33 mq.. Pavimenti zona notte e sala in parquet.
AJE 3206 euro 210.000
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lunedì 11 marzo 2019
Gabella di Montemarciano, Appartamento indipendente di 58 mq. di NUOVA costruzione
GABELLA DI MONTEMARCIANO
Di NUOVA costruzione con ingresso indipendente,Appartamento di 58 mq. sito al piano terra e composto da: Soggiorno-cucina, 2 camere, 1 bagno. Completano la proprietà: Giardino esclusivo di 145 mq., garage di 37 mq. e posto auto all’interno del residence. Soluzione ad ottima efficienza energetica con impianto di riscaldamento a pavimento. Immobile da completare con possibilità di scelta da capitolato: pavimenti, piastrelle, bagni e porte interne.
Residence "I Pini"- euro 70.000
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martedì 5 marzo 2019
Antifurto wireless, il moderno e vantaggioso sistema di protezione
Antifurto wireless, il moderno e vantaggioso sistema di protezione
All'avanguardia dei nuovi sistemi di protezione degli immobili, troviamo i sistemi di antifurto wireless, che presentano svariati vantaggi in termini di sicurezza, adattabilità ed economicità, tuti a favore dell'acquirente.
I sistemi di antifurto, non solo quelli wireless, vengono installati nelle nostre case per proteggere le abitazioni dall'intrusione di estranei alla ricerca di beni da rubare. Ciò che forse non è noto a tutti, sono le differenti, e numerose, tipologie di sistemi d'allarme installabili nelle nostre proprietà private. Che si differenziano per concentrare la protezione a seconda della tipologia di ambiente, del budget economico a disposizione e dal tipo di protezione che si vuole ottenere.
In generale, i sistemi d'allarme e di protezione avranno anche l'obiettivo, a priori, di dissuadere dell'intrusione. Quindi l'essere parzialmente visibili può già bastare a proteggere l'immobile da intrusioni, si potrebbe dire, "di non professionisti". La maggior parte dei sistemi d'allarme, comunque, prevede, in caso di intrusione, l'attivazione di un intenso segnale sonoro d'avvertimento per proprietari e vicini di casa. Ma soprattutto il collegamento con le stazioni locali di polizia e vigili urbani: nei sistemi più sofisticati si arriva anche al blocco automatico di tutti gli infissi e le porte.
Tipologia dell'immobile: consigli alla scelta dell'antifurto
Come detto, a seconda del tipo di immobile che intendiamo proteggere, vi sono differenti soluzioni che possiamo adottare. In base alla tipologia, infatti, cambia il tipo di intrusione. Non è una certezza che in condominio sia abbia un tipo di intrusione diversa rispetto ad una villetta a schiera, ma nella stragrande maggioranza dei casi, è in realtà, così.
- Condomini
Qualsiasi sia la loro estensione, gli appartamenti facenti parte di condomini, sono soliti essere scassinati dalle porte d'ingresso, spesso anche se blindate, oppure dai balconi degli appartamenti confinanti. In questo caso, dunque, si consiglia un sistema di sicurezza che ponga maggiore attenzione sulle porte e sugli infissi esterni. Gli appartamenti più colpiti sono solitamente quelli al primo piano e all'ultimo, perché facilmente accessibili rispettivamente dal giardino e dal tetto.
- Villette a schiera
Per questa tipologia di immobile occorre focalizzare la propria attenzione, ovviamente, sui lati aperti della casa, soprattutto in presenza di porte o finestre. In primo luogo si consiglia, dunque, l'installazione di inferriate agli infissi, o antifurto perimetrali se l'immobile è circondato da un giardino più o meno ampio.
Antifurto wireless
La tipologia di antifurto che presentiamo oggi è quella wireless, che presenta numerosi vantaggi. Elenchiamoli brevemente:
- Se in passato installare un antifurto prevedeva la necessità di uno studio attento relativo al percorso dei cavi, con questa moderna tecnologia non saranno necessari sopralluoghi. Installare questo sistema di protezione riduce notevolmente i costi e i tempi, anche perché non sarà necessario nessun tipo di opera muraria. Anzi, per l'installazione di molti di essi, non si dovrà nemmeno ricorrere ad un tecnico specializzato per il montaggio;
- Gli antifurto wireless offrono, inoltre, una maggiore sicurezza al proprietario di casa, in quanto tali sistemi senza fili sono più difficilmente disattivabili;
- Molti rivenditori ufficiali, oltre a mettere in vendita pacchetti predefiniti, danno la possibilità di acquistare kit personalizzabili con diverse strumentazioni. In modo da adattarsi al meglio alle esigenze dell'acquirente, ma soprattutto dell'immobile.
- Sono i più semplici da installare, nella maggioranza dei casi i kit prevedono un montaggio accessibile a chiunque, tramite specifiche e libretti d'istruzione, che non richiedono l'intervento di un tecnico specializzato;
- Molti di questi antifurto sono collegati direttamente all'utente tramite internet e tele-controllabili da smartphone, grazie ad app predisposte.
Come funzionano gli antifurto wireless
Il cuore i questi sistemi d'allarme è la stazione centrale d'allarme. Ne esistono di diversi tipi, ma tutte sono dotate di supervisione delle periferiche, agenti, nella maggioranza dei casi, su più bande di frequenza e su canali distinti, per lo operazioni di analisi della comunicazione criptata. Queste centraline sono dotate diun particolare ricevitore che continua a lavorare senza sosta, anche in caso di disturbo parziale della frequenza. Se, inoltre, rilevano un tentativo di accecamento di tutte le bande di frequenza, allora segnalano il tentativo di sabotaggio tramite chiamata vocale, SMS o invio di notifica via internet, sia al proprietario che agli organi di sicurezza.
Altro elemento di importanza capitale in questi sistemi d'allarme sono le sirene da interno e da esterno prive di fil, facilmente installabili da chiunque. Esse rappresentano la prima forma di protezione, in grado di avvisare vicini di casa o gli abitanti dell'immobile; oltre a creare un'innegabile difficoltà a chi tenta l'intrusione. Sono, inoltre, dotate di regolatori di durata e di intensità del volume acustico. Che sono sempre modificabili dall'utente e realizzatai in modo da resistere alle condizioni più avverse, soprattutto quelle da esterno.
I kit possono poi essere integrati da sensori perimetrali per le aperture, sensori da interno di tipo volumetrico e telecomandi dalle varie funzioni. È possibile, infine, aggiungervi, anche successivamente all'acquisto, ulteriori sensori o telecamere extra, a seconda delle esigenze. Anche queste strumentazioni supplementari sono, in genere, facilmente installabili senza l'intervento di un tecnico.
Costi e detrazioni fiscali
Questi tipi di antifurto wireless hanno costi molto variabili, proprio in virtù della possibilità di essere creati ad hoc dal cliente, in base alle proprie esigenze. In linea di massima si può stimare un costo minimo che si aggira intorno ai 200 euro, per il kit più basico possibile. I modelli più sofisticati di kit completi di ogni sorta di antifurto, invece, possono arrivare a costare fino a 8.000 euro. In sostanza esistono kit per ogni esigenza e portafogli.
Infine, nell’acquisto di un sistema di sicurezza, qualunque esso sia, si tenga presente che, in virtù di fattura specifica, è possibile beneficiare della detrazione al 50% per gli interventi di manutenzione del proprio immobile.
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All'avanguardia dei nuovi sistemi di protezione degli immobili, troviamo i sistemi di antifurto wireless, che presentano svariati vantaggi in termini di sicurezza, adattabilità ed economicità, tuti a favore dell'acquirente.
I sistemi di antifurto, non solo quelli wireless, vengono installati nelle nostre case per proteggere le abitazioni dall'intrusione di estranei alla ricerca di beni da rubare. Ciò che forse non è noto a tutti, sono le differenti, e numerose, tipologie di sistemi d'allarme installabili nelle nostre proprietà private. Che si differenziano per concentrare la protezione a seconda della tipologia di ambiente, del budget economico a disposizione e dal tipo di protezione che si vuole ottenere.
In generale, i sistemi d'allarme e di protezione avranno anche l'obiettivo, a priori, di dissuadere dell'intrusione. Quindi l'essere parzialmente visibili può già bastare a proteggere l'immobile da intrusioni, si potrebbe dire, "di non professionisti". La maggior parte dei sistemi d'allarme, comunque, prevede, in caso di intrusione, l'attivazione di un intenso segnale sonoro d'avvertimento per proprietari e vicini di casa. Ma soprattutto il collegamento con le stazioni locali di polizia e vigili urbani: nei sistemi più sofisticati si arriva anche al blocco automatico di tutti gli infissi e le porte.
Tipologia dell'immobile: consigli alla scelta dell'antifurto
Come detto, a seconda del tipo di immobile che intendiamo proteggere, vi sono differenti soluzioni che possiamo adottare. In base alla tipologia, infatti, cambia il tipo di intrusione. Non è una certezza che in condominio sia abbia un tipo di intrusione diversa rispetto ad una villetta a schiera, ma nella stragrande maggioranza dei casi, è in realtà, così.
- Condomini
Qualsiasi sia la loro estensione, gli appartamenti facenti parte di condomini, sono soliti essere scassinati dalle porte d'ingresso, spesso anche se blindate, oppure dai balconi degli appartamenti confinanti. In questo caso, dunque, si consiglia un sistema di sicurezza che ponga maggiore attenzione sulle porte e sugli infissi esterni. Gli appartamenti più colpiti sono solitamente quelli al primo piano e all'ultimo, perché facilmente accessibili rispettivamente dal giardino e dal tetto.
- Villette a schiera
Per questa tipologia di immobile occorre focalizzare la propria attenzione, ovviamente, sui lati aperti della casa, soprattutto in presenza di porte o finestre. In primo luogo si consiglia, dunque, l'installazione di inferriate agli infissi, o antifurto perimetrali se l'immobile è circondato da un giardino più o meno ampio.
Antifurto wireless
La tipologia di antifurto che presentiamo oggi è quella wireless, che presenta numerosi vantaggi. Elenchiamoli brevemente:
- Se in passato installare un antifurto prevedeva la necessità di uno studio attento relativo al percorso dei cavi, con questa moderna tecnologia non saranno necessari sopralluoghi. Installare questo sistema di protezione riduce notevolmente i costi e i tempi, anche perché non sarà necessario nessun tipo di opera muraria. Anzi, per l'installazione di molti di essi, non si dovrà nemmeno ricorrere ad un tecnico specializzato per il montaggio;
- Gli antifurto wireless offrono, inoltre, una maggiore sicurezza al proprietario di casa, in quanto tali sistemi senza fili sono più difficilmente disattivabili;
- Molti rivenditori ufficiali, oltre a mettere in vendita pacchetti predefiniti, danno la possibilità di acquistare kit personalizzabili con diverse strumentazioni. In modo da adattarsi al meglio alle esigenze dell'acquirente, ma soprattutto dell'immobile.
- Sono i più semplici da installare, nella maggioranza dei casi i kit prevedono un montaggio accessibile a chiunque, tramite specifiche e libretti d'istruzione, che non richiedono l'intervento di un tecnico specializzato;
- Molti di questi antifurto sono collegati direttamente all'utente tramite internet e tele-controllabili da smartphone, grazie ad app predisposte.
Come funzionano gli antifurto wireless
Il cuore i questi sistemi d'allarme è la stazione centrale d'allarme. Ne esistono di diversi tipi, ma tutte sono dotate di supervisione delle periferiche, agenti, nella maggioranza dei casi, su più bande di frequenza e su canali distinti, per lo operazioni di analisi della comunicazione criptata. Queste centraline sono dotate diun particolare ricevitore che continua a lavorare senza sosta, anche in caso di disturbo parziale della frequenza. Se, inoltre, rilevano un tentativo di accecamento di tutte le bande di frequenza, allora segnalano il tentativo di sabotaggio tramite chiamata vocale, SMS o invio di notifica via internet, sia al proprietario che agli organi di sicurezza.
Altro elemento di importanza capitale in questi sistemi d'allarme sono le sirene da interno e da esterno prive di fil, facilmente installabili da chiunque. Esse rappresentano la prima forma di protezione, in grado di avvisare vicini di casa o gli abitanti dell'immobile; oltre a creare un'innegabile difficoltà a chi tenta l'intrusione. Sono, inoltre, dotate di regolatori di durata e di intensità del volume acustico. Che sono sempre modificabili dall'utente e realizzatai in modo da resistere alle condizioni più avverse, soprattutto quelle da esterno.
I kit possono poi essere integrati da sensori perimetrali per le aperture, sensori da interno di tipo volumetrico e telecomandi dalle varie funzioni. È possibile, infine, aggiungervi, anche successivamente all'acquisto, ulteriori sensori o telecamere extra, a seconda delle esigenze. Anche queste strumentazioni supplementari sono, in genere, facilmente installabili senza l'intervento di un tecnico.
Costi e detrazioni fiscali
Questi tipi di antifurto wireless hanno costi molto variabili, proprio in virtù della possibilità di essere creati ad hoc dal cliente, in base alle proprie esigenze. In linea di massima si può stimare un costo minimo che si aggira intorno ai 200 euro, per il kit più basico possibile. I modelli più sofisticati di kit completi di ogni sorta di antifurto, invece, possono arrivare a costare fino a 8.000 euro. In sostanza esistono kit per ogni esigenza e portafogli.
Infine, nell’acquisto di un sistema di sicurezza, qualunque esso sia, si tenga presente che, in virtù di fattura specifica, è possibile beneficiare della detrazione al 50% per gli interventi di manutenzione del proprio immobile.
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lunedì 4 marzo 2019
Pignoramento immobiliare, cosa fare per difendersi dalla banca
Pignoramento immobiliare, cosa fare per difendersi dalla banca
Nel caso in cui una famiglia si trovi in difficoltà con il pagamento del mutuo e corra il rischio di vedere pignorata la propria casa, ha in mano alcuni strumenti per difendersi dall'azione esecutiva della banca. Vediamo come funziona il procedimento di pignoramento e quali sono i diritti/doveri in campo al mutuatario.
Sospensione del pagamento delle rate di mutuo
Nel caso in cui il mutuatario si trovi in difficoltà con il pagamento di un finanziamento acceso con ipoteca sulla propria casa, il primo passo da fare è sicuramente chiedere una sospensione del pagamento delle rate del mutuo.
Si tratta di una moratoria del pagamento delle rate per una durata non superiore a 12 mesi. In pratica, il mutuatario può "congelare" temporaneamente la corresponsione delle rate, allorché dimostri di versare in difficoltà economiche.
In particolare, è applicabile allorché il debitore abbia perso il posto di lavoro; in caso di morte; nell'ipotesi di handicap grave che comporti una situazione di non autosufficienza.
Al fine di ottenere la sospensione è necessario presentare un'istanza in tal senso alla propria banca. In caso di accoglimento, si verifica una proroga del contratto di mutuo e delle garanzie ad esso connesse per un periodo pari alla sospensione. Nell'ipotesi in cui non si possa accedere alla moratoria di cui sopra, un'altra possibilità per il mutuatario consiste nel chiedere la rinegozazione.
Sospensione rate mutuo proroga
È importante ricordare, inoltre, che grazie a un accordo tra Tesoro e Ministero dello sviluppo economico, nel decreto milleproroghe è stata prorogata la convenzione che consente, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica, di mantenere in essere le misure di sospensione dei pagamenti delle rate del mutuo, in caso di difficoltà, per quando riguarda la quota capitale (ma non della quota interessi, che continuerà così a maturare anche in ragione della maggiore durata del periodo di ammortamento) per gli anni dal 2018 al 2020.
Risoluzione contratto mutuo per inadempimento
Se la sospensione non è sufficiente, l'articolo 40 T.U. dispone la risoluzione el contratto in caso di ritardo del pagamento per almeno sette volte. In questi casi, si verifica l'incaglio bancario e dopo alcuni mesi, qualora la situazione non sia migliorata, la banca comunica al debitore l'estinzione del mutuo con giro a sofferenza.
A questo punto, l'istituto di credito segnala alla Centrale Rischi della Banca d'Italia la situazione di grave crisi economica del cliente, in quanto insolvente.
La conseguenza della segnalazione consiste nel fatto che tutte le banche saranno edotte della crisi del soggetto segnalato e non gli erogheranno credito.
Atto di precetto ipotecario
Il mancato pagamento delle rate, qualora integri un grave adempimento comporta la risoluzione del contratto di mutuo. Il creditore, nel caso in esame, possiede già il titolo esecutivo (art. 474 n. 2 c.p.c.), rappresentato dal mutuo. Pertanto, gli sarà sufficiente notificare al debitore il solo atto di precetto, senza necessità della trascrizione integrale del titolo (art. 41 T.U. bancario)
Il precetto consiste nell'intimazione ad adempiere l'obbligazione risultante dal contratto di mutuo (ossia l'intimazione a corrispondere le rate arretrate del mutuo) entro dieci giorni, decorsi i quali si agirà esecutivamente. Dal 2015 l'atto di precetto deve contenere l'avvertimento che il debitore può porre rimedio alla situazione di indebitamento ricorrendo ad un organismo di composizione della crisi legge.
Accordo di composizione della crisi
Il piano del consumatore e l'accordo di composizione della crisi sono stati introdotti dalla cosiddetta legge "salva suicidi". Si tratta di due procedimenti a cui può ricorrere il debitore che si trovi in grave difficoltà.
In buona sostanza, è necessario che la situazione da sovraindebitamento, consistente nello squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio liquidabile (presupposto oggettivo), non sia assoggettabile alle procedure concorsuali (presupposto soggettivo), inoltre devono essere rispettati i presupposti di ammissibilità.
Il piano del consumatore è attuabile dal debitore che ricopra tale qualità; ossia da colui il quale abbia assunto obbligazioni per scopi estranei all'attività imprenditoriale o professionale (art. 6 c. 2 lett. b, legge 3/2012)
In caso contrario, si deve proporre un accordo di composizione della crisi (e non un piano del consumatore)
In ambedue le ipotesi, fatte salve alcune significative differenze - su cui non ci si può soffermare per ragioni di brevità espositiva - vengono proposti degli accordi di ristrutturazione dei debiti, che comprendono anche gli eventuali mutui. In particolare, i crediti assistiti da ipoteca (come il mutuo) possono rientrare nel piano.
Inoltre, è possibile non soddisfare integralmente i suddetti crediti, ma ad una sola condizione: deve essere garantito il pagamento in misura non inferiore a quello realizzabile in relazione al valore di mercato attribuibile ai beni (art. 7 c. 1 legge 2/2012). La proposizione del piano del consumatore o dell'accordo di composizione della crisi può comportare la sospensione delle procedure esecutive pendenti qualora la loro prosecuzione comprometta la fattibilità del piano (art. 12 bis c. 2 legge 2/2012).
In altre parole, la proposta di accordo può determinare la momentanea sospensione del procedimento esecutivo.
Accordo transattivo
Nel caso in cui non siano percorribili le strade indicate, è buona regola cercare un accordo transattivo con il creditore. Trattandosi di istituti di credito, occorre agire tempestivamente, in quanto le banche spesso hanno tempistiche piuttosto lunghe per valutare se accettare o rigettare le proposte avanzate.
Cos'è l'istanza di conversione del pignoramento
La legge consente al debitore esecutato di proporre l'istanza di conversione del pignoramento (art. 495 c.p.c.) prima che sia disposta la vendita o l'assegnazione.
In buona sostanza, il debitore può sostituire al bene pignorato una somma di denaro corrispondente all'importo dovuto maggiorato dalle spese di esecuzione e dagli interessi. Al momento di proposizione dell'istanza deve essere deposito 1/5 della somma suindicata.
Il giudice può disporre una rateizzazione per il residuo entro il termine massimo di 18 mesi. Il termine ultimo per richiedere la conversione del pignoramento è l'udienza in cui viene emessa l'ordinanza di vendita.
Istanza di vendita pignoramento immobiliare
Se non si raggiunge un accordo transattivo o non è possibile convertire il pignoramento o non vi sono i requisiti per accedere al meccanismo di composizione della crisi da sovraindebitamento, la procedura esecutiva prosegue il proprio corso.
Dopo la notifica del pignoramento, il creditore provvederà all'iscrizione a ruolo ed al deposito della documentazione necessaria. Più l'iter prosegue più aumentano le spese che verranno poste a carico del debitore.
Ad esempio, raggiungere un accordo prima della nomina e del giuramento del perito comporta un isparmio significativo, atteso che il compenso di quest'ultimo può giungere sino al 3% del valore dell'immobile pignorato.
Lo stesso dicasi per le spese di pubblicità che aumentano per ogni udienza di vendita fissata.
Senza contare gli oneri dei legali e la remunerazione del custode (qualora il debitore non sia stato autorizzato a continuare a vivere nell'abitazione).
La procedura può essere "fermata" solo sino a 20 giorni prima della vendita: dopo l'immobile verrà venduto.
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Nel caso in cui una famiglia si trovi in difficoltà con il pagamento del mutuo e corra il rischio di vedere pignorata la propria casa, ha in mano alcuni strumenti per difendersi dall'azione esecutiva della banca. Vediamo come funziona il procedimento di pignoramento e quali sono i diritti/doveri in campo al mutuatario.
Sospensione del pagamento delle rate di mutuo
Nel caso in cui il mutuatario si trovi in difficoltà con il pagamento di un finanziamento acceso con ipoteca sulla propria casa, il primo passo da fare è sicuramente chiedere una sospensione del pagamento delle rate del mutuo.
Si tratta di una moratoria del pagamento delle rate per una durata non superiore a 12 mesi. In pratica, il mutuatario può "congelare" temporaneamente la corresponsione delle rate, allorché dimostri di versare in difficoltà economiche.
In particolare, è applicabile allorché il debitore abbia perso il posto di lavoro; in caso di morte; nell'ipotesi di handicap grave che comporti una situazione di non autosufficienza.
Al fine di ottenere la sospensione è necessario presentare un'istanza in tal senso alla propria banca. In caso di accoglimento, si verifica una proroga del contratto di mutuo e delle garanzie ad esso connesse per un periodo pari alla sospensione. Nell'ipotesi in cui non si possa accedere alla moratoria di cui sopra, un'altra possibilità per il mutuatario consiste nel chiedere la rinegozazione.
Sospensione rate mutuo proroga
È importante ricordare, inoltre, che grazie a un accordo tra Tesoro e Ministero dello sviluppo economico, nel decreto milleproroghe è stata prorogata la convenzione che consente, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica, di mantenere in essere le misure di sospensione dei pagamenti delle rate del mutuo, in caso di difficoltà, per quando riguarda la quota capitale (ma non della quota interessi, che continuerà così a maturare anche in ragione della maggiore durata del periodo di ammortamento) per gli anni dal 2018 al 2020.
Risoluzione contratto mutuo per inadempimento
Se la sospensione non è sufficiente, l'articolo 40 T.U. dispone la risoluzione el contratto in caso di ritardo del pagamento per almeno sette volte. In questi casi, si verifica l'incaglio bancario e dopo alcuni mesi, qualora la situazione non sia migliorata, la banca comunica al debitore l'estinzione del mutuo con giro a sofferenza.
A questo punto, l'istituto di credito segnala alla Centrale Rischi della Banca d'Italia la situazione di grave crisi economica del cliente, in quanto insolvente.
La conseguenza della segnalazione consiste nel fatto che tutte le banche saranno edotte della crisi del soggetto segnalato e non gli erogheranno credito.
Atto di precetto ipotecario
Il mancato pagamento delle rate, qualora integri un grave adempimento comporta la risoluzione del contratto di mutuo. Il creditore, nel caso in esame, possiede già il titolo esecutivo (art. 474 n. 2 c.p.c.), rappresentato dal mutuo. Pertanto, gli sarà sufficiente notificare al debitore il solo atto di precetto, senza necessità della trascrizione integrale del titolo (art. 41 T.U. bancario)
Il precetto consiste nell'intimazione ad adempiere l'obbligazione risultante dal contratto di mutuo (ossia l'intimazione a corrispondere le rate arretrate del mutuo) entro dieci giorni, decorsi i quali si agirà esecutivamente. Dal 2015 l'atto di precetto deve contenere l'avvertimento che il debitore può porre rimedio alla situazione di indebitamento ricorrendo ad un organismo di composizione della crisi legge.
Accordo di composizione della crisi
Il piano del consumatore e l'accordo di composizione della crisi sono stati introdotti dalla cosiddetta legge "salva suicidi". Si tratta di due procedimenti a cui può ricorrere il debitore che si trovi in grave difficoltà.
In buona sostanza, è necessario che la situazione da sovraindebitamento, consistente nello squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio liquidabile (presupposto oggettivo), non sia assoggettabile alle procedure concorsuali (presupposto soggettivo), inoltre devono essere rispettati i presupposti di ammissibilità.
Il piano del consumatore è attuabile dal debitore che ricopra tale qualità; ossia da colui il quale abbia assunto obbligazioni per scopi estranei all'attività imprenditoriale o professionale (art. 6 c. 2 lett. b, legge 3/2012)
In caso contrario, si deve proporre un accordo di composizione della crisi (e non un piano del consumatore)
In ambedue le ipotesi, fatte salve alcune significative differenze - su cui non ci si può soffermare per ragioni di brevità espositiva - vengono proposti degli accordi di ristrutturazione dei debiti, che comprendono anche gli eventuali mutui. In particolare, i crediti assistiti da ipoteca (come il mutuo) possono rientrare nel piano.
Inoltre, è possibile non soddisfare integralmente i suddetti crediti, ma ad una sola condizione: deve essere garantito il pagamento in misura non inferiore a quello realizzabile in relazione al valore di mercato attribuibile ai beni (art. 7 c. 1 legge 2/2012). La proposizione del piano del consumatore o dell'accordo di composizione della crisi può comportare la sospensione delle procedure esecutive pendenti qualora la loro prosecuzione comprometta la fattibilità del piano (art. 12 bis c. 2 legge 2/2012).
In altre parole, la proposta di accordo può determinare la momentanea sospensione del procedimento esecutivo.
Accordo transattivo
Nel caso in cui non siano percorribili le strade indicate, è buona regola cercare un accordo transattivo con il creditore. Trattandosi di istituti di credito, occorre agire tempestivamente, in quanto le banche spesso hanno tempistiche piuttosto lunghe per valutare se accettare o rigettare le proposte avanzate.
Cos'è l'istanza di conversione del pignoramento
La legge consente al debitore esecutato di proporre l'istanza di conversione del pignoramento (art. 495 c.p.c.) prima che sia disposta la vendita o l'assegnazione.
In buona sostanza, il debitore può sostituire al bene pignorato una somma di denaro corrispondente all'importo dovuto maggiorato dalle spese di esecuzione e dagli interessi. Al momento di proposizione dell'istanza deve essere deposito 1/5 della somma suindicata.
Il giudice può disporre una rateizzazione per il residuo entro il termine massimo di 18 mesi. Il termine ultimo per richiedere la conversione del pignoramento è l'udienza in cui viene emessa l'ordinanza di vendita.
Istanza di vendita pignoramento immobiliare
Se non si raggiunge un accordo transattivo o non è possibile convertire il pignoramento o non vi sono i requisiti per accedere al meccanismo di composizione della crisi da sovraindebitamento, la procedura esecutiva prosegue il proprio corso.
Dopo la notifica del pignoramento, il creditore provvederà all'iscrizione a ruolo ed al deposito della documentazione necessaria. Più l'iter prosegue più aumentano le spese che verranno poste a carico del debitore.
Ad esempio, raggiungere un accordo prima della nomina e del giuramento del perito comporta un isparmio significativo, atteso che il compenso di quest'ultimo può giungere sino al 3% del valore dell'immobile pignorato.
Lo stesso dicasi per le spese di pubblicità che aumentano per ogni udienza di vendita fissata.
Senza contare gli oneri dei legali e la remunerazione del custode (qualora il debitore non sia stato autorizzato a continuare a vivere nell'abitazione).
La procedura può essere "fermata" solo sino a 20 giorni prima della vendita: dopo l'immobile verrà venduto.
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venerdì 1 marzo 2019
Scopriamo l'ultima frontiera della colorazione per la casa: ecco le idropitture
Scopriamo l'ultima frontiera della colorazione per la casa: ecco le idropitture
Le idropitture sono resine che hanno qualità purificanti degli ambienti di casa, oltre ad essere eleganti e molto semplici da utilizzare, sia per interni, che per esterni. Scopriamo come funzionano e quali sono le loro caratteristiche principali.
Le idropitture sono particolari resine che, miscelate con acqua, sono adatte a dipingere su svariati tipi di supporti, ma anche a colorarli ancora e ancora. Perfette pe dare nuova vita a cemento, intonaci, truciolati, gesso, mattoni a vista e tanti altri tipi di superfici, con il tempo hanno scalzato le vecchie pitture e vernici. Queste ultime, infatti, sono molto meno resistenti e con la tendenza a polverizzarsi. Quindi a rilasciare polveri nell'ambiente di casa, e a virare, ovvero a mutare il proprio colore. La comodità delle idropitture sta anche nel fatto che si possono applicare esattamente come le vernici normali, tramite rullo a pelo, pennello o a spruzzo, ovvero airless.
La maggior parte delle idropitture, inoltre, presentano interessanti vantaggi legati alla possibilità di essere utilizzate anche in ambienti umidi. In questo caso si impiegano le particolari idropitture traspiranti, sia per gli interni di casa, sia per le facciate esterne. Non solo, molte di esse sono anche impermeabili, si parla quindi di idropitture lavabili, che possono appunto essere pulite con acqua senza perdere colore.
Caratteristiche e utilizzo delle idropitture
Queste particolari resine vengono vendute in fusti neutri, dal colore bianco, anche se ne esistono varie tonalità (bianco pure, panna, avorio, ecc...), in concentrazioni molto elevate. Solo in loco si procederà con la diluizione in acqua, in dosi attentamente studiate ed indicate dalle varie case produttrici. Se si intende pitturare di colori differenti dal bianco, si possono aggiungere differenti pigmenti colorati. Essi vengono venduti separatamente dai fusti di idropittura e in base alla quantità utilizzata daranno colorazioni più o meno intense. In questo modo non si rischia di comprare un fusto pensando essere di un colore, rivelandosi poi troppo tenue e opaco o troppo forte e intenso. Sarete infatti direttamente voi a creare il vostro colore preferito.
Le idropitture possono avere caratteristiche ben definite in base alle esigenze eagli scopi per i quali verranno utilizzate, possono essere:
- Traspiranti;
- Lavabili;
- Resistenti a muffe e funghi;
- Anticondensa;
- Antimacchia;
- Specifiche per determinate strutture particolari come il cartongesso o i rivestimenti plastici murali.
Praticamente la totalità di queste pitture, inoltre, è certificata di classe A+, ovvero il massimo grado di sicurezza in base alla scala francese indicata nel decreto 321-2011. Essa identifica i prodotti a bassa emissione di VOC, ovvero Composti Organici Volatili: composti chimici che hanno un alto grado di evaporazione a temperatura ambiente. In ambienti chiusi, i VOC, se in grandi quantità, possono avere effetti negativi sulla salute dell'uomo, in particolare per certe categorie più vulnerabili, come bambini, anziani o malati. Le idropitture sono quindi una soluzione anche per purificare gli ambienti di casa e per renderla più salubre e confortevole. Ma anche per inquinare meno l'ambiente esterno se utilizzate sulle facciate dell'edificio.
Tutto sulle idropitture per gli ambienti di casa.
Resine purificanti
Esiste, nello specifico, una particolare idropittura per ambienti interni pensata per purificare al massimo grado l'aria che respiriamo. Sono le resine purificanti che, tramite una particolare tecnologia basata sulla loro composizione chimica, sono in grado di catturare e neutralizzare i principali inquinanti all'interno delle abitazioni. In particolare, a farne le spese sono la formaldeide, che è il principlae VOC, la cui presenza nell'aria viene abbattuta di cira l'80%, e altre forme aldeidi pericolose per la salute.
Il benessere di casa.
Prendersi cura della porpria casa o comunque degli ambienti che frequentiamo più assiduamente, come il luogo di lavoro, utilizzando le ultime tecnologie per renderli più salubri possibile, è un modo per prendersi cura di sé e proteggere la propria salute. Il comfort degli spazi in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo è un obiettivo che non va mai sottovalutato per vivere meglio.
Come le altre pitture in generale, vi sono degli accorgimenti che inevitabilmente vi aiuteranno a mantenere salubre ogni ambiente di casa, tra cui:
- Areare gli ambienti della propria abitazione regolarmente;
- Scegliere sempre materiali a basso contenuto o rilascio totale di VOC;
- Favorire, anche se più costosi, prodotti che hanno qualità purificanti dell'aria.
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Le idropitture sono resine che hanno qualità purificanti degli ambienti di casa, oltre ad essere eleganti e molto semplici da utilizzare, sia per interni, che per esterni. Scopriamo come funzionano e quali sono le loro caratteristiche principali.
Le idropitture sono particolari resine che, miscelate con acqua, sono adatte a dipingere su svariati tipi di supporti, ma anche a colorarli ancora e ancora. Perfette pe dare nuova vita a cemento, intonaci, truciolati, gesso, mattoni a vista e tanti altri tipi di superfici, con il tempo hanno scalzato le vecchie pitture e vernici. Queste ultime, infatti, sono molto meno resistenti e con la tendenza a polverizzarsi. Quindi a rilasciare polveri nell'ambiente di casa, e a virare, ovvero a mutare il proprio colore. La comodità delle idropitture sta anche nel fatto che si possono applicare esattamente come le vernici normali, tramite rullo a pelo, pennello o a spruzzo, ovvero airless.
La maggior parte delle idropitture, inoltre, presentano interessanti vantaggi legati alla possibilità di essere utilizzate anche in ambienti umidi. In questo caso si impiegano le particolari idropitture traspiranti, sia per gli interni di casa, sia per le facciate esterne. Non solo, molte di esse sono anche impermeabili, si parla quindi di idropitture lavabili, che possono appunto essere pulite con acqua senza perdere colore.
Caratteristiche e utilizzo delle idropitture
Queste particolari resine vengono vendute in fusti neutri, dal colore bianco, anche se ne esistono varie tonalità (bianco pure, panna, avorio, ecc...), in concentrazioni molto elevate. Solo in loco si procederà con la diluizione in acqua, in dosi attentamente studiate ed indicate dalle varie case produttrici. Se si intende pitturare di colori differenti dal bianco, si possono aggiungere differenti pigmenti colorati. Essi vengono venduti separatamente dai fusti di idropittura e in base alla quantità utilizzata daranno colorazioni più o meno intense. In questo modo non si rischia di comprare un fusto pensando essere di un colore, rivelandosi poi troppo tenue e opaco o troppo forte e intenso. Sarete infatti direttamente voi a creare il vostro colore preferito.
Le idropitture possono avere caratteristiche ben definite in base alle esigenze eagli scopi per i quali verranno utilizzate, possono essere:
- Traspiranti;
- Lavabili;
- Resistenti a muffe e funghi;
- Anticondensa;
- Antimacchia;
- Specifiche per determinate strutture particolari come il cartongesso o i rivestimenti plastici murali.
Praticamente la totalità di queste pitture, inoltre, è certificata di classe A+, ovvero il massimo grado di sicurezza in base alla scala francese indicata nel decreto 321-2011. Essa identifica i prodotti a bassa emissione di VOC, ovvero Composti Organici Volatili: composti chimici che hanno un alto grado di evaporazione a temperatura ambiente. In ambienti chiusi, i VOC, se in grandi quantità, possono avere effetti negativi sulla salute dell'uomo, in particolare per certe categorie più vulnerabili, come bambini, anziani o malati. Le idropitture sono quindi una soluzione anche per purificare gli ambienti di casa e per renderla più salubre e confortevole. Ma anche per inquinare meno l'ambiente esterno se utilizzate sulle facciate dell'edificio.
Tutto sulle idropitture per gli ambienti di casa.
Resine purificanti
Esiste, nello specifico, una particolare idropittura per ambienti interni pensata per purificare al massimo grado l'aria che respiriamo. Sono le resine purificanti che, tramite una particolare tecnologia basata sulla loro composizione chimica, sono in grado di catturare e neutralizzare i principali inquinanti all'interno delle abitazioni. In particolare, a farne le spese sono la formaldeide, che è il principlae VOC, la cui presenza nell'aria viene abbattuta di cira l'80%, e altre forme aldeidi pericolose per la salute.
Il benessere di casa.
Prendersi cura della porpria casa o comunque degli ambienti che frequentiamo più assiduamente, come il luogo di lavoro, utilizzando le ultime tecnologie per renderli più salubri possibile, è un modo per prendersi cura di sé e proteggere la propria salute. Il comfort degli spazi in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo è un obiettivo che non va mai sottovalutato per vivere meglio.
Come le altre pitture in generale, vi sono degli accorgimenti che inevitabilmente vi aiuteranno a mantenere salubre ogni ambiente di casa, tra cui:
- Areare gli ambienti della propria abitazione regolarmente;
- Scegliere sempre materiali a basso contenuto o rilascio totale di VOC;
- Favorire, anche se più costosi, prodotti che hanno qualità purificanti dell'aria.
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