lunedì 7 gennaio 2019

Tasse da pagare su una casa ereditata, a quanto ammontano

Tasse da pagare su una casa ereditata, a quanto ammontano
Quali e quante sono le tasse da pagare su una casa ereditata? Per rispondere a tale domanda, bisogna prendere in considerazione le imposte di successione e le agevolazioni fiscali per il passaggio di proprietà dell’immobile. Senza dimenticare l’onorario del notaio, che deve necessariamente occuparsi della questione.
Se non si rinuncia all’eredità, se il valore è superiore a 100mila euro o se l’eredità comprende beni immobili (case, negozi, ville, terreni, magazzini, garage), bisogna presentare in via telematica tramite commercialista o Caf la dichiarazione di successione. In alternativa, l’adempimento può essere effettuato in autonomia tramite un software gratuito messo a disposizione di chiunque sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Imposta successione, le aliquote
Quando si eredita una casa è necessario pagare l’imposta di successione, che è soggetta a una serie di franchigie e aliquote.
Casa in eredità al coniuge, ai figli, ai genitori, ai nipoti: l’imposta di successione è pari al 4% del valore dell’eredità (attivo sottratto il passivo), ma solo per la parte che supera 1.000.000 di euro.
Casa in eredità a fratelli o sorelle: l’imposta di successione è pari al 6%, ma solo sul valore dell’eredità (attivo sottratto passivo) che supera 100mila euro.
Casa in eredità ad altri parenti fino al 4° grado, affini in linea retta, affini in linea correlata entro il 3° grado: l’imposta di successione è pari al 6% del valore dell’eredità.
Casa in eredità ad altri soggetti non legati da nessuno dei suddetti vincoli di parentela: l’imposta di successione è pari all’8% del valore dell’eredità senza franchigie.
Casa in eredità a un disabile: l’aliquota dell’imposta di successione è quella relativa all’eventuale grado di paretela, ma si applica solo per la parte di eredità che eccede 1,5 milioni di euro.
Imposta ipotecaria e catastale successione
Quando si eredita una casa bisogna poi pagare l’imposta ipotecaria e catastale. L’imposta ipotecaria è dovuta per le formalità di trascrizione presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate-Territorio con un importo che si ottiene applicando al valore delle quote degli immobili (calcolato secondo il valore catastale) l’aliquota del 2%. L’imposta catastale è dovuta per un importo che si ottiene applicando al valore delle quote degli immobili (calcolato secondo il valore catastale) l’aliquota dell’1%.
Ci sono però da considerare le agevolazioni fiscali sulla prima casa, che possono essere sfruttate se la casa non è di lusso, ossia accatastata A/8 o A/9; se l’erede non ha, nello stesso Comune, un altro immobile adibito ad abitazione; se l’erede non ha, in qualsiasi altro Comune, un altro immobile acquistato con la medesima agevolazione; se l’erede trasferisce la sua residenza nel Comune ove si trova la casa ereditata entro 18 mesi dal passaggio di proprietà della casa ereditata. A patto che ricorrano tali condizioni, l’imposta di registro e l’imposta ipotecaria sono dovute in misura fissa e sono pari a 200 euro ciascuna.
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