lunedì 29 dicembre 2014

Stabilità 2015: le novità per l'immobiliare

Stabilità 2015: le novità per l'immobiliare
Alla fine dell’anno giunge la notizia che la Legge di Stabilità 2015 ha ricevuto l’approvazione del Senato ed è tornata alla Camera per avere l’ok definitivo che, secondo i più, non tarderà ad arrivare senza alcun cambiamento al testo attuale. È bene quindi capire una volta per tutte quali sono le novità che interessano il mondo del mattone e cosa cambierà per le imprese e i cittadini coinvolti nel settore immobiliare. Gli ecobonus sono stati confermati. E la proroga è arrivata sia per quelli al 65% per le riqualificazioni energetiche degli immobili che per le detrazioni fiscali al 50% per la ristrutturazione, nuovi mobili o elettrodomestici di ultima generazione. I provvedimenti sono stati riconfermati fino al 31 dicembre 2015.
Anche gli interventi atti a mettere gli edifici in sicurezza da eventi sismici ricevono l’ecobonus del 65% per una spesa complessiva massima di 96 mila euro. Lo stesso vale per l’acquisto e l’installazione di impianti di riscaldamento che si alimentano con materiali biologici combustibili, in questo caso il tetto massimo di spesa è di 30 mila euro.
Varia la ritenuta d’acconto cui le banche hanno diritto per questo tipo di operazioni che, dal 4, sale all’8%. Aumenta anche l’arco di tempo concesso alle imprese per vendere gli immobili che hanno ristrutturato e godere della detrazione del 50%: da sei mesi, con la nuova legge, passiamo a diciotto.
Anche gli alloggi di edilizia sociale sono interessati dalla nuova norma: per il recupero di case popolari sono stati stanziati oltre 400 milioni di euro spalmati da adesso fino al 2024. Altri 200 milioni, poi, sono stati destinati a interventi mirati nelle zone più degradate dei nostri Comuni: gli enti locali avranno tempo fino al 31 dicembre 2015 per presentare i loro progetti che poi saranno valutati da un apposito team specializzato.
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lunedì 22 dicembre 2014

In posizione tranquilla e immersa nel verde, Casa da ristrutturare di 250 mq.

ARCEVIA
In posizione tranquilla e immersa nel verde, casa da ristrutturare di 250 mq. disposta su due piani di 120 mq. ciascuno con annesse 2 capanne, rispettivamente di 50 mq. e 25 mq. La soluzione comprende: 17 ha di terreno di cui 12 ha a bosco e, da vendere a parte, 1 ha di tartufaglia al 15° anno. Strada privata di 50 mt.
Casa del Monaco - euro 100.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860

martedì 16 dicembre 2014

E' possibile usufruire delle detrazioni irpef sull'acquisto di immobili già ristrutturati?


E' possibile usufruire delle detrazioni irpef sull'acquisto di immobili già ristrutturati?
La legge di stabilità ha prorogato le detrazioni irpef del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia sugli immobili a tutto il 2015. Ma è possibile usufruire del bonus anche sulle spese che il contribuente ha sostenuto per l'acquisto di immobili già ristrutturati? L'articolo 16-bis, comma 3 del tuir, prevede la possibilità di operare una detrazione irpef sulle spese che il contribuente ha sostenuto in relazione all'acquisto o all'assegnazione di unità immobili residenziali facenti parte di un edificio interamente sottoposto ad interventi di recupero, restauro o risanamento conservativo. Ad eseguire gli interventi devono essere imprese di costruzione o ristrutturazione o cooperative edilizie, a condizione che le stesse provvedano alla successiva vendita di un immobile entro uno specifico termine.
Limiti temporali
la legge 147/2013 prevede che per usufruire del bonus su lavori eseguiti nell'anno in corso l'ultimazione dei lavori da parte dell'impresa o cooperativa deve avvenire entro il 31 dicembre 2014, e la sottoscrizione del rogito notarile per l'alienazione o assegnazione dell'unità immobiliare, facente parte parte dello stabile ristrutturato, deve avvenire entro il 30 giugno 2015. Con la proroga della legge di stabilità, è possibile usufruire della detrazione irpef del 50% anche per le spese sostenute l'anno prossimo.
Importo detrazioni
per definire l'importo delle detrazioni, l'acquirente o assegnatario dell'unità immobiliare dovrà comunque calcolare la detrazione non sulla base del valore degli interventi eseguiti, ma su un importo forfetario che il legislatore ha fissato pari al 25% del prezzo di vendita o assegnazione dell'immobile. Il contribuente può usufruire della detrazione anche per gli eventuali acconti versati a condizione che venga stipulato un atto preliminare di vendita (o assegnazione dell'immobile) e che ne sia effettuata registrazione presso l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate competente. Se gli acconti sono stati versati in un anno diverso dal rogito, il contribuente può far valere la detrazione degli importi nel periodo d'imposta in cui vengono vesati o quando è stato stipulato il rogito.
Detrazione per unità residenziali
Con la circolare 24/e/2004 l'Agenzia delle Entrate ha stabilito che l'agevolazione è vincolata all'acquisto di un immobile residenziale, ma non nel caso in cui venga acquistata un'unità immobiliare che abbia una classificazione catastale diversa da quella di civile abitazione. Nel caso in cui con un atto unico venga acquistato un immobile con la relativa pertinenza, il limite sarà calcolato sul costo complessivo. Nel caso invece dell'acquisto di due immobili, il limite di spesa potrà essere riferito ad ogni singolo immobile.
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martedì 9 dicembre 2014

Compravendita immobiliare e certificazione energetica, alcuni chiarimenti

Compravendita immobiliare e certificazione energetica, alcuni chiarimenti
I contratti di compravendita immobiliare per l’acquisto di un’abitazione e/o relative pertinenze (box, cantina, ecc) si devono stipulare corredati delle certificazioni richieste dalla legislazione italiana. Infatti, per legge l’immobile deve rispettare alcuni requisiti in materia di edilizia, urbanistica, consumo energetico, sicurezza degli impianti e via di seguito ed essere dotato delle relative certificazioni e attestazioni. L’attuale legislatura richiede, anche per la compravendita immobiliare, il rispetto di diverse normative che necessitano anche della presenza del notaio per i vari controlli che possano garantire il rispetto delle norme in vigore. Fra queste normative la certificazione energetica che attesti il rendimento energetico dell’immobile. Anche su specifica direttiva dell’Unione Europea, l’Italia da parecchi anni, precisamente dal 2005, si è dotata di una legislazione specifica in materia di certificazione energetica degli edifici da applicare anche alla compravendita immobiliare.
Il documento di certificazione energetica, infatti, deve identificare il consumo energetico dell’impianto di riscaldamento invernale e dell’eventuale impianto di raffrescamento estivo e stabilirne la classe energetica. È ormai noto che le classi energetiche vanno dalla A alla G, con le relative sottoclassi (ad es. A+). Il certificato ha cambiato nome: è diventato prima AQE (attestato di qualificazione energetica), poi ACE (attestato di certificazione energetica) e nel 2013 APE, che è l’attestato di prestazione energetica  richiesto per la compravendita immobiliare. Il certificato può essere redatto per singola unità immobiliare e per un intero fabbricato, ha una validità di 10 anni dalla sua redazione, ma perde la sua validità se all’interno dell’unità immobiliare vengono effettuate opere che possano modificare il rendimento energetico in peggio o in meglio dell’immobile. La legge richiede che già al momento delle trattative precontrattuali sia esibito il certificato energetico in modo che il potenziale acquirente abbia la possibilità di avere tutte le informazioni sul consumo energetico dell’immobile.
Nel caso della compravendita immobiliare, all’atto di compravendita dev’essere allegata una copia conforme del certificato, che può essere omessa solo in casi particolari, pena una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai 3.000 ai 18.000 euro. Il notaio procede al controllo della regolare dotazione del certificato, ne controlla la validità secondo la normativa in vigore, il riferimento all’immobile oggetto di compravendita e che sia stato regolarmente depositato presso gli archivi informatici regionali.
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giovedì 27 novembre 2014

Assicurazione sulla casa: non è obbligatoria ma potrebbe diventarlo

Assicurazione sulla casa: non è obbligatoria ma potrebbe diventarlo
Almeno per il momento, l’assicurazione sulla casa non è ancora obbligatoria ma, dopo i drammatici avvenimenti di questi ultimi anni, alluvioni che hanno letteralmente cancellato interi paesi, il Governo aveva lanciato l’ipotesi dell’obbligatorietà. La proposta avrebbe coinvolto tutti i proprietari di immobili residenziali ma, soprattutto, quelli residenti in zone a rischio alluvioni, terremoti, smottamenti ed eventi naturali in generale.
Della legge non se ne è fatto nulla ma il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici ha immediatamente espresso parere negativo, sostenendo che l’assicurazione sulla casa obbligatoria risolverebbe poco e niente sul piano sostanziale, ma costituirebbe un costo molto rilevante per il proprietario. Costi che andrebbero ad aggravare la crisi del settore immobiliare e al trattamento fiscale già penalizzante. Esistono, comunque, vari tipi di assicurazione sulla casa che è importante tenere in considerazione oltre ai più probabili furto e incendio. Tra le tante, anche quella riguardante le case in affitto, una garanzia del proprietario che dovesse eventualmente danneggiare l’immobile locato, la polizza potrebbe assicurare qualsiasi danno ricevuto.
Una breve panoramica sulle varie tipologie di assicurazioni sulla casa:
- Polizza furto: tutela il proprietario dell’immobile in caso di furto e risarcisce i danni da scasso ed il danneggiamento degli oggetti;
- Polizza calamità naturali: assicura i danni provocati da terremoto, alluvioni, smottamenti e simili subiti dall’abitazione;
- Polizza guasti da riparazione: copre anche le garanzie legate alle utenze del gas, acqua o elettricità, eventuali riparazioni e danni indiretti in caso di guasti per i quali è richiesto l’intervento di un tecnico;
- Polizza per la responsabilità civile casa: copre i danni non intenzionali provocati dall’assicurato e dalla sua famiglia a terzi che si trovano dentro o nelle vicinanze dell’abitazione;
- Polizza multirischio: la formula più completa che copre qualsiasi rischio dal furto all’incendio ai danni causati da calamità naturali.
L’assicurazione sulla casa è da considerare un elemento fondamentale per chi acquista in una zona ad alta sismicità, la polizza assicura danneggiamenti a persone e cose; tutela l’immobile per una eventuale ricostruzione e copre le spese dovute ad infortuni, nella speranza che lo Stato intervenga.
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lunedì 24 novembre 2014

In zona panoramica, Villetta a schiera con ampio giardino esclusivo


MORRO D’ALBA
In zona panoramica soluzione indipendente cielo - terra in radiosa villetta a schiera sviluppata in 165 mq. composta da: Ampio e luminoso soggiorno/cucina, 3 camere, studio, 4 bagni, stireria e 2 balconi e scala interna di collegamento con taverna di 78 mq comprendente un altro bagno. Completa la proprietà: garage di 40 mq. Giardino esclusivo di 280 mq. Finiture di pregio. Predisposizione impianto di allarme ed aria condizionata. 
Classe Energetica F. Indice di prestazione energetica: <132,5 KWh/mq. anno.
AMD 5505 - euro 370.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860

giovedì 20 novembre 2014

Deduzione irpef del 20% per chi compra e poi affitta casa, come funziona

Deduzione irpef del 20% per chi compra e poi affitta casa, come funziona
Per gli acquisti effettuati dal 1 gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2017 dalle persone fisiche di immobili residenziali di nuova costruzione rimasti invenduti alla data di entrata in vigore (12 novembre 2014) della legge 164 di conversione spetta una deduzione irpef pari al 20% del prezzo di acquisto dell'immobile. Si tratta di un beneficio che determina una riduzione del reddito imponibile su cui calcolare le imposte. La deduzione spetta anche in caso di immobili residenziali che abbiano formato oggetti di interventi di ristrutturazione edilizia o di restauro e di risanamento conservativo (articolo 3, comma 1, lettera c e d del testo unico dell'edilizia).
Limite spesa - La deduzione irpef pari al 20% del prezzo di acquisto dell'immobile può avvenire nel limite massimo della spesa pari a 300mila euro. L'importo massimo della deduzione, inoltre, non può superare i 60mila euro, il risparmio fiscale dipenderà dall'aliquota marginale del contribuente.
A chi spetta - La deduzione non è prevista solo per gli acquisti effettuati dall'1 gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2017 di immobili residenziali di nuova costruzione rimasti invenduti alla data di entrata in vigore (12 novembre 2014) della legge 164 di conversione, ma anche per le spese sostenute per la costruzione dell'immobile su aree edificabili già possedute dal contribuente prima dell'inizio dei lavori o sulle quali sono già riconosciuti diritti edificatori. In questo caso le spese di costruzione su cui calcolare il bonus devono essere attestate dall'impresa che ha eseguito i lavori. Altro aspetto da tenere a mente riguarda il fatto che durante la fase di conversione è stata prevista l'estensione del beneficio anche agli interessi passivi dipendenti da mutui contratti per l'acquisto delle unità immobiliari rientranti nel perimetro applicativo dell'agevolazione.
Condizioni - Ma ci sono delle condizioni affinché la persona fisica possa beneficiare della nuova deduzione. Innanzitutto, l'immobile residenziale, rimasto invenduto al termine dei lavori di costruzione, deve essere concesso in locazione entro sei mesi dall'acquisto o dal termine dei lavori di costruzione. La locazione deve durare almeno otto anni e deve avere carattere continuativo. Secondo quanto previsto dalla legge di conversione, il diritto alla deduzione non viene meno se, per motivi non imputabili al locatore, il contratto di locazione si risolve prima degli otto anni previsti, ma in tale ipotesi, per evitare la decadenza dal bonus, deve essere stipulato un nuovo contratto entro un anno dalla precedente risoluzione.
Caratteristiche immobile - L'immobile deve essere di tipo residenziale e non deve avere caratteristiche di lusso, questo vuol dire che non deve essere classificato o non deve essere classificabile nelle categorie a1, a8 o a9. L'immobile, poi, non deve essere ubicato nelle zone omogenee di classe e, cioè destinate ad usi agricoli. Un altro aspetto da tenere presente è la prestazione energetica dell'immobile, che deve essere in possesso di una certificazione energetica di classe A o B.
Canone - Per quanto riguarda il canone richiesto, quest'ultimo non deve essere superiore a quello determinabile secondo i criteri e i parametri di cui alla convenzione tipo approvata dalla regione (articolo 19 dpr 380/2001). In alternativa, il canone di locazione non deve essere superiore al minor importo tra quello relativo ai contratti a canone concordato (articolo 2, comma 3 legge 431/1998) e quello stabilito ex articolo 3, comma 114, della legge 350/2003. Tra il locatore e il conduttore non devono sussistere rapporti di parentela entro il primo grado.
Usufrutto - Secondo quanto stabilito dalla legge di conversione, la deduzione è riconosciuta anche nel caso di immobili ceduti in usufrutto a soggetti pubblici o privati operanti dal almeno 10 anni nel settore degli alloggi sociali. Deve però essere mantenuto il vincolo alla locazione.
Quota deduzione annuale - L'importo della deduzione deve essere suddiviso in otto quote di pari importo a partire dall'anno in cui l'immobile acquistato risulta concesso in locazione.
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lunedì 17 novembre 2014

Il caminetto, una soluzione originale per riscaldare l'ambiente di casa

Il caminetto, una soluzione originale per riscaldare l'ambiente di casa
Se state per ristrutturare la vostra casa e state pensando a qualcosa di originale per il riscaldamento o che abbia anche un grande valore estetico, una soluzione che fa per voi è quella del caminetto. Diversamente da quello che può sembrare, può essere scelto anche da chi vive in ambienti residenziali, seguendo i dovuti accorgimenti. Al giorno d'oggi, infatti, questa soluzione è più che altro decorativa, anche se offre comunque delle prestazioni di altissimo livello e di altissima affidabilità. Il caminetto si offre come oggetto di numerosi modi per arredare case, con tipologie e modelli molto varie, che si differenziano per materiali utilizzati per la combustione e funzionalità.
Qualche informazione di base
Tutti sappiamo cos'è, ma pochi sanno in realtà come funziona un camino e soprattutto che ne esistono davvero di moltissimi tipi. Il camino è infatti il primo metodo di riscaldamento e nel tempo, grazie alle numerose innovazioni tecniche, ha avuto un importante evoluzione, con la produzione di numerosi modelli che sfruttano nuove soluzioni e nuove tecnologie. Sostanzialmente è un fabbricato solitamente inserito in una parete o in un angolo, nel quale si accende la fiamma. Il fumo viene fatto uscire dalla canna fumaria.
Esistono camini di vario tipi iniziando dal tipo classico, cioè quello a camera aperta, cioè quello con il braciere aperto verso la stanza, oppure il termocamino, o camino a camera chiusa, che non è a contatto con l'ambiente, ma è separato da uno schermo in vetro. Con il termocamino c'è la possibilità di riscaldare altri ambienti attraverso un sistema di trasferimento dell'aria calda.
Ogni caminetto che si rispetta, funziona grazie ai vari tipi di combustibile che cambia da modello in modello. Quello utilizzato tradizionalmente e anche il più affascinante è il legno, ma ce ne sono anche altri, sfruttabili grazie alle nuove tecnologie, come il pellet, il gas e il bioetanolo. Il pellet è un combustibile ricavato dalla segatura essiccata e compressa in cilindri molto piccoli, prodotti senza sostanze chimiche. Il camino a bioetanolo invece, è il cosiddetto camino ecologico che non produce fumi nocivi. Il bioetanolo è ricavato attraverso biomasse vegetali e si presenta sotto forma di liquido. A seconda del materiale utilizzato per la combustione, il camino può essere costruito in modi diversi: nel caso del bioetanolo per esempio, il camino può anche non avere una canna fumaria, visto che non produce fumi.
I camini possono inoltre essere costruiti in diverse forme, e di diversi materiali, utilizzati soprattutto per i rivestimenti. Gli interni infatti sono solitamente in materiale refrattario, oppure in ghisa, con un pannello in vetro nel caso dei termocamini. 
Come scegliere un camino
Proprio per questa grande varietà di  opzioni, scegliere il camino che si adatti nel migliore dei modi alla nostra casa è sempre molto complicato. Naturalmente sono due le cose particolarmente determinanti: la prima è data dalle nostre esigenze, la seconda è legata al tipo di ambiente in cui verrà inserito, soprattutto per quanto riguarda l'arredo con il quale dovrà essere abbinato. Scegliere un camino adatto alle nostre esigenze è determinato dall'uso che intendiamo fare e dai consumi. Per esempio se noi stiamo in casa per l'intera giornata vuol dire che consumeremo di più e per questo motivo conviene utilizzare un combustibile meno costoso come può essere la legna, che riesce a riscaldare in maniera graduale. Questa soluzione è inoltre molto vantaggiosa se riusciamo a procurarci la legna facilmente, soprattutto se viviamo in campagna.
Al contrario, se utilizziamo poco un ambiente domestico, la soluzione di un camino a pellet, per esempio, può essere molto più vantaggiosa. Infatti con il camino a pellet è possibile regolare l'accensione e lo spegnimento dell'impianto, in modo da trovare l'ambiente riscaldato nel momento in cui stiamo per rincasare. Il pellet è più costoso rispetto agli altri combustibili, però permette di riscaldare velocemente anche un numero più grande di ambienti.
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mercoledì 12 novembre 2014

Riforma del catasto al via, nuovo censimento per 62milioni di immobili

 

Riforma del catasto al via, nuovo censimento per 62milioni di immobili
Il governo ha spinto l'acceleratore sulla riforma del catasto. Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sulle commissioni censuarie (nate in Italia nel 1886), primo passo della riforma del catasto per censire gli oltre 62 milioni di immobili presenti nel nostro Paese. Per completare il tutto servirà del tempo (si ipotizzano tra i 3 e i 5 anni), ma il cammino è iniziato. Le commissioni dovranno validare i criteri sui quali si baseranno le nuove valutazioni di calcolo delle rendite - con le quali viene determinata la base imponibile dei tributi - che verranno fatte sui metri quadri e non più sul numero dei vani. L'obiettivo della riforma è superare un'impostazione che appartiene ormai al passato. Oggi, infatti, le rendite catastali sono il risultato di classificazioni e caratteristiche non più attuali. Un esempio classico è rappresentato dalle abitazioni delle zone centrali delle città in origine classificate come popolari, magari perché prive di bagno interno, e poi con il tempo diventate case di lusso. Adesso le cose sono destinate a cambiare e di conseguenza cambierà il prelievo, che presumibilmente per questo tipo di immobili aumenterà, per diminuire invece per le abitazioni di nuova costruzione delle zone semiperiferiche. Ma andiamo a vedere cosa stabilisce il decreto legislativo sulle commissioni censuarie approvato dal consiglio dei ministri. 
Le commissioni censuarie: composizione - Il testo fissa le regole di composizione e funzionamento delle commissioni censuarie, che negli ultimi anni avevano perso di significato e che adesso torneranno a funzionare. A livello locale, sarà il presidente del tribunale locale ad occuparsi delle nomine dei presidenti delle commissioni e dei membri, questi ultimi in particolare (effettivi e supplenti) verranno scelti tra i nomi proposti da associazioni di categoria e ordini professionali (e designati dal prefetto) dall'agenzia delle entrate e dall'anci. Ogni commissione locale (costituita da 6 componenti effettivi e 6 supplenti) sarà organizzata in tre sezioni: una si occuperà della revisione degli estimi, una seconda avrà competenza sui fabbricati, una terza sui terreni. la commissione centrale sarà costituita da 25 componenti effettivi, di cui 4 di diritto, e 21 supplenti, più il presidente, che sarà nominato con dpr su proposta del ministro dell'economia e previa delibera del consiglio dei ministri. La durata in carica di presidenti e componenti delle commissioni censuarie è di 5 anni, non rinnovabili; il loro operato deve essere ispirato ai principi di terzietà, imparzialità e neutralità. Non possono essere componenti delle commissioni i parlamentari, i membri del governo e delle giunte regionali e comunali, soggetti che ricoprono incarichi direttivi o esecutivi nei movimenti politici, i prefetti. Tra i motivi di incompatibilità ci sono anche l'appartenenza alla guardia di finanza, ai corpi di polizia, alle forze armate, la rappresentanza di contribuenti nei rapporti con l'amministrazione finanziaria o con i comuni nell'ambito di controversie tributarie.
Le commissioni censuarie: funzioni - Con le commissioni censuarie sarà possibile riprendere le attività di gestione delle revisioni dei quadri tariffari estimali e, soprattutto, di validazione degli algoritmi che definiranno questi valori e le rendite. Le commissioni censuarie, infatti, dovranno definire i nuovi valori da utilizzare per gli estimi catastali, stabilendo il valore medio ordinario di tutti gli immobili attraverso l'elaborazione di un coefficiente che terrà conto della qualità del manufatto, della sua collocazione, dell'anno di costruzione, dello stato conservativo degli immobili e dei valori immobiliari della zona di cui fa parte. In futuro, il nuovo valore degli immobili - ed è questo il cuore della riforma - sarà calcolato non più sul numero dei vani, ma sui metri quadri. Nel dettaglio, le commissioni locali (106) dovranno approvare i quadri tariffari delle unità immobiliari urbane e quelli delle qualità e classi dei terreni, collaborando alle revisioni del catasto urbano e validando gli algoritmi necessari all'attribuzione delle nuove rendite catastali. La commissione censuaria centrale, con sede a Roma, sarà invece giudice sui ricorsi presentati dalle entrate, dai comuni e da associazioni di categoria contro le decisioni delle commissioni locali sui quadri delle categorie e delle classi catastali.
Il valore patrimoniale - La rendita catastale verrà definita a partire dai redditi da locazione medi (fonte omi), tenendo conto della localizzazione e delle caratteristiche edilizie dei beni per destinazione catastale e ambito territoriale. Il valore così ottenuto verrà moltiplicato per la superficie dell'immobile e a questa cifra verranno poi applicate riduzioni legate alle spese sostenute per la manutenzione straordinaria, l'assicurazione e i costi di amministrazione.
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lunedì 10 novembre 2014

Consigli per ristrutturare completamente la vostra casa


Consigli per ristrutturare completamente la vostra casa
Ci sono periodi in cui si ha voglia di un cambiamento e nei quali basta un semplice taglio di capelli non basta. Se non vi riconoscete più nella vostra casa o semplicemente qualora il cambiamento fosse necessario e dettato da cause di forza maggiore, cogliete la palla al balzo per operare un totale restyling della vostra casa. Questo è infatti il momento ideale: il governo ha confermato le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e ha promosso il Platfond casa, ovvero la possibilità di ricevere un mutuo sulle ristrutturazioni a tasso agevolato da molti istituti di credito. Dunque questo è l’anno giusto per compiere la ristrutturazione completa di un immobile. Cercheremo qui di seguito di darvi dei consigli utili per la ristrutturazione completa di una casa.
Organizzare gli spazi
La progettazione della vostra nuova casa deve tener conto di tutte le vostre esigenze in modo da poter realizzare ambienti che siano curati, confortevoli e piacevoli da vivere. La tendenza oggi è quella di ottimizzare gli spazi, eliminando tutte le aree superflue come corridoi e spazi di passaggio. L’open space è ad esempio una soluzione di arredamento che è molto di tendenza da diversi anni ed è un cavallo di battaglia del design contemporaneo. Tuttavia per preservare la calma e l’accoglienza della vostra abitazione vi consigliamo vivamente di operare una netta divisione tra la zona giorno e la zona notte, cercando di destinare a quest’ulitima la parte più silenziosa della vostra casa, come ad esempio quella che può affacciare su un cortile interno e non direttamente su strada.
Togliere, non aggiungere
Le case della prima metà del secolo scorso si sono sempre contraddistinte nell’arredamento attraverso una certa ricchezza nel mobilio. La moda passata infatti prevedeva molti elementi di arredo nelle diverse stanze, così come numerosi soprammobili. Lo stile contemporaneo invece predilige l’essenzialità, spazi ampi abbelliti da un mobilio contenuto e funzionale, meglio se di design. Le linee liberty e primi novecento, le loro decorazioni e la loro ricchezza lasciano spesso spazio a forme geometriche. Ma anche qualora nel gusto si preferissero elementi d'antiquariato, il consiglio resta sempre quello di limitare la quantità del mobilio per dare un respiro più ampio alla casa. Questo non significa che dovrete rinunciare a quel bel comò, cimelio di famiglia, che tanto amate. La chiave del successo di una casa con personalità è quella di saper integrare l’antico con il moderno, sia attraverso soluzioni di arredamento che attraverso trasformazioni dei mobili originali, ad esempio attraverso la tecnica dello shabby.
Largo al colore!
Ambienti ampi e colorati sono quelli che colpiscono subito l’occhio. Il colore sulle pareti infatti oltre ad influire positivamente sull’umore può essere un alleato speciale in una ristrutturazione. Di per sé è già un elemento decorativo quindi non richiede necessariamente l’ausilio di quadri o stampe per non far sembrare spoglia una casa. Potrete giocare attraverso colori più forti in cucina o in sala da pranzo, oppure lasciare le stanze di color bianco ottico e scegliere per queste oggetti particolarmente colorati e vividi che vi risaltino. Oppure ancora potrete scegliere dei colori pastello per dare alle vostre stanze un tono più chic e classico, senza però rinunciare ad avere un ambiente con personalità.
Limitiamo i consumi, abbattiamo le bollette
Infine una ristrutturazione completa di un immobile è una vera occasione per attuare l’ottimizzazione energetica della vostra abitazione. Installare nuovi impianti elettrici ed isolare porte e finestre e la vostra abitazione per evitare dispersioni di calore faranno sicuramente precipitare le vostre bollette. Un investimento importante quindi, sia per l’ambiente che per le proprie tasche!
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venerdì 7 novembre 2014

In splendida posizione, Casa colonica di 150 mq. completamente ristrutturata


A 9 km da Jesi
Nel rispetto delle caratteristiche architettoniche marchigiane, casa colonica su due livelli di 150 mq. completamente ricostruita nel 2012 e composta da: Soggiorno con camino, cucina abitabile, 2 camere, 2 bagni e ripostiglio/lavanderia. Completano la proprietà: Giardino di 2.000 mq. e 2 ha di terreno coltivato e con ulivi. Finiture di pregio con saliente recupero dei materiali originali. Riscaldamento a pavimento, pannello solare. Splendida la posizione.
Classe Energetica B. Indice di prestazione energetica: <69,493KWh/mq.anno.
Colonica delle Magnolie - euro 375.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860

mercoledì 5 novembre 2014

Ecobonus per il fotovoltaico: requisiti tecnici e adempimenti


Ecobonus per il fotovoltaico: requisiti tecnici e adempimenti
L’ecobonus per il fotovoltaico rientra fra le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico, come per l’installazione di pannelli solari. E consente al contribuente di portare in detrazione d’imposta il 65%, o 50% dal 2015, della spesa sostenuta per queste installazioni. La detrazione va fruita in 10 anni con il modello 730 o Unico. Ma sono indispensabili idonei requisiti tecnici, adempimenti e documentazioni.
Premettiamo che l’agevolazione per il risparmio energetico è fruibile per una serie di tipologie di interventi da effettuarsi in casa o sugli edifici, a condizione che l’edificio sia già esistente e non in costruzione, che sia accatastato o con richiesta di accatastamento in corso. Vediamo quali sono le condizioni per fruire dell’ecobonus per il fotovoltaico.
Premesso ancora che per gli interventi di installazione di pannelli solari spetta la detrazione fiscale massima di 60.000 euro, precisiamo che, per fruire dell’ecobonus per il fotovoltaico, gli interventi devono riguardare in particolare l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda non solo per usi domestici o industriali, ma anche per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università.
Requisiti tecnici
Per beneficiare dell’ecobonus per il fotovoltaico, i pannelli solari e i bollitori impiegati devono avere una garanzia di almeno cinque anni, gli accessori e i componenti elettrici ed elettronici devono essere garantiti per almeno due anni. E inoltre, devono essere in possesso di una certificazione di qualità conforme alle norme UNI EN 12975 o UNI EN 12976 rilasciata da un laboratorio accreditato.
Documentazione
Per poter beneficiare dell’ecobonus per il fotovoltaico il contribuente deve produrre una serie di documentazioni da trasmettere all’ENEA e da conservare per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Asseverazione
Uno degli adempimenti richiesti per fruire dell’ecobonus per il fotovoltaico è l’asseverazione dell’intervento per l’installazione dei pannelli solari. Ovvero:
- Un termine minimo di garanzia (fissato in cinque anni per i pannelli e i bollitori e in due anni per gli accessori e i componenti tecnici);
- Che i pannelli siano conformi alle norme UNI EN 12975 o UNI EN 12976, certificati da un organismo di un Paese dell’Unione Europea e della Svizzera;
- Che l’installazione degli impianti sia stata eseguita in conformità ai manuali d’installazione dei principali componenti.
Se i pannelli solari sono realizzati in autocostruzione, può essere prodotto l’attestato di partecipazione ad uno specifico corso di formazione da parte del soggetto beneficiario.
L’asseverazione può essere sostituita dalla dichiarazione del direttore dei lavori sulla conformità al progetto delle opere realizzate. O anche dichiarata nella relazione che ne attesta la rispondenza alle prescrizioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e relativi impianti termici.
Per gli altri adempimenti per i pannelli solari, anche da trasmettere all’Enea, non è più obbligatorio l’attestato di certificazione (o qualificazione) energetica. La documentazione va trasmessa all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
I pagamenti
I pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico, in presenza di persona fisica. Il sistema di pagamento è quello del bonifico parlante, contenente una serie di dati aggiuntivi rispetto ai bonifici disposti normalmente per altri pagamenti.
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mercoledì 29 ottobre 2014

Contratti di locazione, tutte le agevolazioni fiscali per gli inquilini


Contratti di locazione, tutte le agevolazioni fiscali per gli inquilini
Chi vive in un immobile in affitto può usufruire di agevolazioni fiscali, sotto forma di detrazioni sulle spese sostenute per il canone di locazione. Le diverse detrazioni devono esere riferite solo al periodo dell'anno in cui ricorrono le condizioni richieste e non sono cumulabili. Ecco tutte le agevolazioni previste.
Detrazioni inquilini a basso reddito
Secondo quanto previsto dalle legge n 431 del 9 dicembre 1998 è prevista una detrazione per i contratti di locazione di unità destinate ad abitazione principale, a seconda del reddito dell'inquilino. Nello specifico si tratta:
- 300 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493, 71 euro
- 150 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493, 71, ma non a 30.987, 41 euro. Con redditi superiori non spetta nessuna locazione. Va ricordato inoltre che nella determinazione del reddito complessivo va compreso anche quello dei fabbricati locati assogettato a cedolare secca.
Giovani che vivono in affitto
I giovani tra i 20 e i 30 anni che stipulano un contratto di locazione hanno diritto a una detrazione pari a 991,60 euro.
Il beneficio spetta per i primi tre anni, ma devono essere rispettati i seguenti requisiti:
- L'abitazione locata deve essere diversa dall'abitazione principale dei genitori o di coloro cui sono affidati
- Il reddito complessivo non deve superare i 15.493, 71 euro. Nella determinazione del reddito complessivo anche in questo caso va compreso il reddito dei fabbricati locati assoggettato a cedolare secca.
Il requisito dell'età è soddisfatto anche se non ricorre per l'intero anno d'imposta in cui si intende fruire della detrazione.
contratto a canone concordato: le agevolazioni
ai contribuenti intestatari di contratti di locazione a canone convenzionato o concordato spetta una detrazione di:
- 495, 80 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro
- 247, 90 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro ma non a 30.987,41 euro
Se il reddito complessivo è superiore a quest'ultimo importo, non spetta alcuna detrazione. Nella determinazione del reddito va considerato anche il reddito dei fabbricati locati con cedolare secca. La detrazione non spetta per i contratti di locazione tra enti pubblici e contraenti privati.
Detrazioni contratti di locazione per studenti universitari
Detrazioni anche per gli studenti iscritti ad un corso di laurea in un'università ubicata in un comune diverso da quello di residenza. La detrazione spetta nella misura del 19% per un importo non superiore a 2.633 euro.
Per usufruire della detrazione devono essere rispesttati i seguenti requisiti
- Gli immobili devono essere ubicati nello stesso comune in cui ha sede l'università o in comuni limitrofi, distanti almeno 100 km da quello di residenza e, in ogni caso, in una diversa provincia.
- I contratti di locazione devono essere stipulati o rinnovati ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n 431.
- La detrazione si applica anche ai canoni relativi ai contratti di ospitalità, nonché agli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legamente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative.
- La detrazione spetta anche se le spese sono state sostenute per i familiari fiscalmenete a carico.
- La detrazione non è ammessa per i contratti di sublocazione.
A partire dal 2012, la detrazione spetta anche per i canoni di locazione derivanti da contratti stipulati dagli studenti fuori sede iscritti a corsi di laurea presso università estere, con sede presso uno stato dell'unione europea o in uno dei paesi aderanti all'accordo sullo spazio economico europeo.
Detrazione trasferimento per motivi di lavoro
Il lavoratore dipendente che ha trasferito la propria residenza nel comune di lavoro o in un comune limitrofo e ha stipulato un contratto di locazione può usufruire di una detrazione di:
- 991, 60 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493, 71 euro.
- 495, 80 euro se il reddito complessivo supera i 15.493, 71 euro, ma non i 30.987, 41 euro
Requisiti:
- Il nuovo comune deve trovarsi ad almeno 100 kilometri di distanza dal precedente e comunque al di fuori della propria regione
- La residenza nel nuovo comune deve essere stata trasferita da non più di tre anni dalla richiesta della detrazione
La detrazione può essere fruita nei primi tre anni in cui è stata trasferita la residenza. L'agevolazione non spetta per i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, come ad esempio le borse di studio.
Nella determinazione del reddito complessivo va compreso anche il reddito dei fabbricati locati con cedolare secca.
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lunedì 27 ottobre 2014

In zona centrale e residenziale, Appartamento di 86 mq. completamente ristrutturato

 
JESI (zona Gramsci)
In zona centrale e residenziale, posto al terzo ed ultimo piano, appartamento di 86 mq. completamente ristrutturato. La soluzione è composta da: soggiorno-cucina, due camere, bagno, ripostiglio e balcone panoramico. Completano la proprietà: soffitta adibita a lavanderia, grande garage ed ampia corte condominiale.
Classe energetica G.
AJE 3163 - euro 185.000


giovedì 23 ottobre 2014

Jesi: Appartamento ristrutturato a due passi dal centro


Jesi (zona San Francesco)
In ottima posizione a due passi dal centro, appartamento di 50 mq. al piano terra e con ingresso semi-indipendente. Composto da: Soggiorno, cucinino, camera matrimoniale e bagno. Completa la proprietà: Corte esclusiva di 50 mq. Ristrutturato. Ideale uso investimento, in quanto già locato ad un buon affittuario e con ottima rendita.
Classe Energetica F. Indice di prestazione energetica: <132,5 KWh/mq. anno.
AJE 2155 - euro 84.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860
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lunedì 20 ottobre 2014

Riscaldamento: un grado in più costa il 7% in bolletta. Ecco i consigli per risparmiare


Riscaldamento: un grado in più costa il 7% in bolletta. Ecco i consigli per risparmiare
Muri mal isolati, infissi che lasciano disperdere calore, caldaie poco efficienti. Arrivato il momento di riscaldar casa, impossibile non pensare alle prime cause dell'alta bolletta “invernale”: ogni 100 euro di spesa di riscaldamento è così infatti che le famiglie ne “buttano via” 54, «basti pensare che in Italia l'efficienza media del sistema edificio-impianto di riscaldamento è del 46%», ricorda Marco Decio, direttore polo mercato privato di Cofely (società di Gdf Suez che si occupa di efficienza energetica e ambientale).
Impianti, infissi e soprattutto l'involucro sono dunque gli elementi su cui bisogna intervenire per alleggerire il peso del riscaldamento sul budget familiare. «La prima risposta sta nell’integrazione di soluzioni innovative, per ottenere il massimo della resa energetica. La progettazione e l'ammodernamento degli impianti – osserva Decio - devono però andare di pari passo con un atteggiamento di maggiore attenzione generale verso gli sprechi. A volte infatti non servono interventi drastici, ma basta iniziare con piccole accortezze per ottenere già risultati concreti». Qualche esempio?
La temperatura, innanzitutto
Regolare la temperatura interna dell’abitazioni sui 20°C, che già consentono un clima confortevole: un solo grado in più farebbe salire i consumi di circa il 7% annuo. Non utilizzare il riscaldamento nelle ore notturne o eventualmente, se ci sono ambienti più freddi, cercare di mantenersi intorno ai 16°C. Per diffondere il riscaldamento in maniera efficiente e quando serve, installare e programmare bene i cronotermostati che gestiscono gli orari di accensione e le temperature nei locali durante la giornata: meglio prevedere modelli con impostazioni settimanali per differenziare i giorni feriali da quelli festivi, e quindi in base alla diversa permanenza in casa.
Termovalvole e contabilizzazione
Tra i consigli di Cofely c’è anche quello di installare nei propri radiatori delle valvole termostatiche: con un costo ridotto, si può così ripartire il calore nelle varie stanze ed escludere automaticamente il termosifone quando nell'ambiente viene raggiunta la temperatura desiderata. D'altra parte è inutile tenere ad esempio in attività il termosifone della cucina mentre sono accesi forno e fornelli. Non regolare comunque le termovalvole sul valore massimo (cioè 5), altrimenti se ne vanifica la funzione. Se si ha un impianto di riscaldamento centralizzato, un sistema di contabilizzazione consente poi di pagare, oltre alla quota fissa stabilita dall'assemblea condominiale, soltanto il calore di cui si è effettivamente goduto (calcolato con i ripartitori sui radiatori), inducendo i condòmini a eliminare gli sprechi. Termovalvole e contabilizzatori dovranno essere installati in tutta Italia entro il 31 dicembre 2016. Ma Lombardia e Piemonte hanno già da tempo fissato i termini, rispettivamente, al 1° agosto 2014 e al 1° settembre 2014 (anche se le sanzioni scattano dal 2017 e dal 2016).
Controllo dei radiatori
Quanto ai radiatori in sé, tenerli liberi da copritermosifoni, mobiletti da incasso o tende, e spurgare l'aria per conservarne la massima efficienza (l'aria nelle tubazioni dell'impianto tende infatti a depositarsi nei radiatori impendendone il pieno riscaldamento e facendo lavorare inutilmente la caldaia). I vecchi termosifoni potrebbero non avere una valvola di sfiato dell'aria: farla installare non costa molto.
Ricambio e circolazione dell'aria
Spesso si usa tener socchiuse le finestre per ore. Sbagliato. Meglio spalancarle tutte per una decina di minuti al massimo, per creare corrente senza far raffreddare i muri e gli oggetti interni. Cercare di ridurre comunque gli spifferi e in generale gli scambi termici con l'esterno. E di evitare i mescolamenti d'aria tra gli ambienti della casa: meglio chiudere la porta della stanza che non si usa, anche se la si sta riscaldando.
Attenzione al boiler
Il boiler va installato più vicino possibile al punto di utilizzo, per evitare dispersioni di calore dell'acqua calda lungo le tubature. Va inoltre regolato su una temperatura intermedia, non superiore ai 55°C, e non tenerlo acceso per tutta la giornata se non se ne fa un uso continuativo. Distribuire l'acqua calda sanitaria a una temperatura non superiore a 45 gradi.
Manutenzione della caldaia
Assicurare una regolare pulizia e manutenzione degli apparecchi, anche ogni anno, a opera di tecnici specializzati; e cercare di evitare la formazione di calcare nelle tubazioni e nelle apparecchiature. Per una corretta gestione dei fumi, è necessario effettuare l'analisi della caldaia almeno ogni due anni, così come prevede la legge. Una caldaia ben manutenuta può essere efficiente anche per dieci anni, poi perde in termini di resa ed è bene sostituirla: un apparecchio non perfettamente efficiente aumenta la spesa in bolletta fino al 30 per cento.
Scelta dei fornitori
Valutare le varie offerte presenti sul mercato, per scegliere il fornitore di gas e il piano più adatto alle esigenze. Se si ha un impianto di riscaldamento centralizzato, è inoltre possibile richiedere all'amministratore la stipula di un Contratto Servizio Energia: così il condominio comprerà energia sulla base del consumo effettivo, misurato da un contatore di calore.
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martedì 14 ottobre 2014

Ristrutturazioni edilizie, detrazioni possibili anche per i lavori in condominio?


Ristrutturazioni edilizie, detrazioni possibili anche per i lavori in condominio?
Le detrazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione degli immobili, sono applicabili sia agli edifici di proprietà privata che ai condomini. Esistono però delle differenze, la principale è che gli interventi di manutenzione ordinaria sono agevolabili solo se realizzate sulle parti comuni dei secondi, mentre le case private ne sono escluse.
Parti comuni dei condomini
L'articolo 1117 del codice civile definisce come parti comuni di un condominio: "Sono oggetto di proprietà comune dei proprietari dei diversi piani o porzioni di piani di un edificio, se il contrario non risulta dal titolo: il suolo su cui sorge l'edificio, le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d'ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e in genere tutte le parti dell'edificio necessarie all'uso comune; i locali per la portineria e per l'alloggio del portiere, per la lavanderia, per il riscaldamento centrale, per gli stenditoi e per altri simili servizi in comune; le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere che servono all'uso e al godimento comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli acquedotti e inoltre le fognature e i canali di scarico, gli impianti per l'acqua, per il gas, per l'energia elettrica, per il riscaldamento e simili, fino al punto di diramazione degli impianti ai locali di proprietà esclusiva dei singoli condomini."
Limite di spesa
Nel caso di interventi eseguiti sulle parti comuni dei condomini il limite massimo di spesa su cui commisure la detrazione deve essere riferito a ciascuna abitazione facente parte del fabbricato. A seconda delle rispettive quote, se un condomino possiede più appartamenti il limite di 96.000 euro deve essere considerato separatamente per ciascuna abitazione posseduta. Il limite deve essere suddiviso fra gli eventuali compropretari delle singole unità immobiliari.
Adempimenti
Sarà l'amministratore del condominio, come unico soggetto d'imposta, a dover effettuare tutti gli adempimenti necessari per fruire dell'agevolazione. Inoltre, dovrà comunicare ai condomini l'importo delle spese sostenute da ciascuno di essi nell'anno di esecuzione dei lavori, distinguendo quelle riferibili agli interventi sulle parti comuni da quelle eventualmente relative ai lavori sulle singole unità abitative.
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mercoledì 8 ottobre 2014

Riqualificazione energetica: quali interventi rientrano nelle detrazioni?

Riqualificazione energetica: quali interventi rientrano nelle detrazioni?
Possono usufruirne i lavori che riguardano il riscaldamento, il miglioramento termico, i pannelli solari e la climatizzazione invernale. La detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, introdotta per la prima volta con la legge finanziaria del 2007, è stata prorogata con la legge di stabilità 2014.
Il provvedimento intende favorire lo sviluppo e l’integrazione tra i sistemi edili e le soluzioni tecnologiche, per aumentare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio italiano. Con l’ultima proroga si è avuto un innalzamento della detrazione d’imposta lorda dal 55% al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in dieci quote annuali di uguale importo.
Ma quali sono i punti più importanti del provvedimento? Quali interventi possono usufruire delle detrazione? E quali documenti sono richiesti? L’agevolazione fiscale, che consiste nell’applicazione di detrazioni dall’Irpef e dall’Ires nel caso di interventi di aumento del livello di efficienza energetica di edifici esistenti, è riconosciuta in caso di riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, miglioramento termico dell’involucro dell’edificio, installazione di pannelli solari e sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
Nelle detrazioni rientrano pertanto anche gli interventi sull’isolamento dell’involucro edilizio. Lo sottolinea in un comunicato Isopan, azienda che produce pannelli isolanti metallici ad alto coefficiente isotermico per coperture e pareti. Tra i prodotti di Isopan che rientrano nelle detrazioni c’è, per esempio, Arkwall, un modello di pannelli per facciate architettoniche che mantiene i vantaggi delle facciate ventilate, le quali permettono non solo di migliorare i livelli di prestazione energetica, ma anche di incrementare il benessere abitativo e lavorativo. Anche i pannelli Isocappotto contribuiscono all’isolamento termico, grazie ai pannelli sandwich a doppio rivestimento metallico, ricoperti da materiali diversi che permettono di ottenere la stessa resa estetica delle pareti intonacate.
Infine, per beneficiare delle detrazioni sui i pannelli solari, questi devono essere installati per la produzione di acqua calda ad uso domestico, industriale, di strutture sportive e istituti scolastici. Per l’asservazione dell’intervento di installazione dei pannelli solari è richiesto un termine minimo di garanzia e pannelli conformi alle norme Uni En 12975 o Uni En 12976.
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martedì 7 ottobre 2014

Appartamento con ingresso indipendente in completa fase di ristrutturazione


JESI (Via Leopardi)
Nelle immediate vicinanze del centro, in posizione riservata e con ingresso indipendente appartamento di 80 mq. in completa fase di ristrutturazione e composto da: Soggiorno/cucina, camera matrimoniale, cameretta  e bagno. Completa la proprietà: Corte esclusiva di 82 mq. con loggiato. Possibilità di scegliere suddivisione interna e finiture.
Classe Energetica: G. Indice di prestazione energetica: >132,5 KWh/mq. anno.
AJE 4445 - euro 160.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860
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venerdì 3 ottobre 2014

A pochi km da Jesi, affittasi prestigioso Ristorante molto ben avviato


JESI
A pochi km da Jesi, in ottima posizione, affittasi prestigioso Ristorante molto ben avviato, con 120 posti interni, 70 in veranda e giardino. Attrezzatura semi-nuova e tutta a norma
RJE 1100 - Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860

Morro d'Alba: Appartamento ristrutturato al primo piano di un piccolo condominio



MORRO D’ALBA
Appartamento ristrutturato di 80 mq. sito al primo piano di un piccolo condominio e così composto: Soggiorno, cucina abitabile, 2 camere, bagno e terrazzino. La proprietà comprende una cantina ed un orto.
AMD 3113 - euro 120.000
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860

martedì 30 settembre 2014

Obbligo di formazione per gli amministratori di condominio, il decreto ufficiale in Gazzetta


Obbligo di formazione per gli amministratori di condominio, il decreto ufficiale in Gazzetta
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è diventata legge l’obbligatorietà, per tutti coloro i quali svolgano la professione di Amministratore di Condominio, a frequentare periodicamente corsi di formazione e aggiornamento. Questo è solo l’ultimo tassello, in ordine temporale, della complessa riforma dei condomini che è stata varata con la legge numero 220 del 2012 la quale ha introdotto modifiche sostanziali sia nella gestione del condominio sia nella professionalità richiesta a chi lo amministra. Proprio in virtù dell’alto tasso di improvvisazione che in questa professione si è rilevato, e che rischiava di mettere in cattiva luce anche chi svolge la professione di amministratore di condominio in maniera seria e competente, si è deciso di introdurre l’obbligo, che prevede un minimo di 72 ore di formazione nella fase iniziale della carriera alle quali, con cadenza periodica, dovranno essere aggiunte almeno 15 ore di aggiornamento.
Estremamente soddisfatte anche le associazioni di categoria che, in occasione di un incontro organizzato neglio scorsi giorni da Confedilizia, hanno ribadito il loro totale appoggio all’obbligatorietà della formazione; indispensabile dal momento che, per amministrare in maniera corretta un condominio, si devono possedere diverse competenze in abito tecnico, contabile, legale e, non ultimo, fiscale.
Il Decreto ministeriale, che come detto è stato pubblicato nel numero 140 della Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore il prossimo 9 ottobre. La riforma del condominio e dell’amministraizione di esso arriva dopo ben sette decenni da quando la prima normativa che disciplinava questa materia fece la sua comparsa sul codice civile. Riuscirà questa nuova norma, come auspicato da molti, a rendere più chiara la gestione dei condomini e, soprattutto, più serena la vita all’interno di essi?
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sabato 27 settembre 2014

In splendida posizione, Casa colonica di 150 mq. abbinata da un lato


A 12 km da Jesi
In posizione tranquilla e immersa nel verde, casa colonica di 150 mq. abbinata da un lato, in buone condizioni. Composta da: Piano terra: Ampio soggiorno, cucinino, dispensa, ripostiglio e bagno.
Piano primo: Cucina, tinello e tre camere da letto. Completano la proprietà: Soffitta e corte di 4000 mq.
Colonica della Campana - euro 195.000 
Per maggiori informazioni vi invitiamo a telefonare al numero 0731.206860