lunedì 21 gennaio 2013

INGHILTERRA E STATI UNITI: RIPARTE IL MERCATO IMMOBILIARE.



Inghilterra e Stati Uniti: Riparte il mercato immobiliare.
Nel corso del 2012, grazie alla riforma varata col nome di Funding for lending, le compravendite in Inghilterra sono aumentate del 13% rispetto ai dodici mesi precedenti e, solo a Londra, gli acquisti di prime case sono cresciuti arrivando a ben 10.000 unità. La riforma voluta dal premier Cameron ed entrata in vigore solo il 13 luglio scorso concede alle banche notevoli agevolazioni per l’ottenimento di denaro a costi bassissimi, ma tutto ciò è vincolato al fatto che le stesse concedano mutui ai privati e vadano in soccorso delle aziende che ne abbiano necessità.
Grazie all'intervento risolutivo del governo Cameron e della banca d’Inghilterra sono state soprattutto le giovani coppie a comprare casa; fino al luglio 2012 i prezzi alle stelle di Londra e del resto del Regno Unito e la quasi impossibilità di accesso al credito rendevano pressoché inesistente il mercato dei cosiddetti first-time buyers, vale a dire chi compra per la prima volta un immobile. Ora le banche hanno grandi vantaggi a prestare soldi ai clienti, più ne prestano e meno costa a loro acquisire denaro e, così facendo, la soluzione della crisi immobiliare è ormai dietro l’angolo; c’è chi già parla di un’uscita dal tunnel entro la fine del 2013.
Da quello che trapela da un'inchiesta pubblicata in Italia, sembra che anche il mercato statunitense, scampato il pericolo del fiscal cliff, si sia rimesso in carreggiata e preveda una ripresa già a partire dall'anno in corso. Stando a quanto riferito da un rappresentante dell’agenzia internazionale Jones Lang La Salle, le transazioni immobiliari effettuate negli Stati Uniti nel 2012 sono cresciute a livello complessivo prendendo come parametro il valore di circa il 36%; questo equivale, all'incirca, a 436 miliardi di dollari (erano 435 nel 2011) con un picco di ben 141 miliardi di dollari realizzato nel corso del quarto trimestre quando gli investitori hanno fatto in modo di allocare quanti più fondi possibili proprio per evitare di essere presi nelle maglie del temuto fiscal cliff.
Dopo anni di stenti e fatiche, quindi, sia pure in maniera non omogenea e con velocità differenti, il mercato immobiliare comincia a risalire la china.


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